PURI DI CUORE
  Michela

Matteo 5:8 «Beati i puri di cuore, perché essi vedranno Dio»
Atti 5:31 «Dio Lo ha esaltato con la sua destra e lo ha fatto Principe e Salvatore per dare ad Israele ravvedimento e perdono dei peccati».
Può l’uomo vedere Dio? Tanta purezza, così somma maestà, splendente santità, tale profonda ed ineguagliabile saggezza…. Il solo pensiero di tutto ciò che Egli è allarma la nostra coscienza e provoca un senso di indegnità, ma allo stesso tempo un desiderio di potersi avvicinare per conoscerlo e lasciarsi avvolgere dalla Sua presenza.
Gesù dice che solo i puri di cuore vedranno Dio!
Per molti questa è una notizia scoraggiante. Si fa presto a paragonarsi a chi riceve visioni, a chi ha rivelazioni, a chi è toccato e guarisce, a chi viene battezzato dallo Spirito Santo, a chi vive di miracolo in miracolo… ed, infine, a chiedersi: perché a me non succede? Forse questo versetto ha già svelato l’arcano.
Ai puri di cuore è dato vedere Dio.
Alcuni vedono in Dio Colui che pone divieti e restrizioni, clausole di esclusione per rendere all’uomo la vita difficile. Ma è tutto il contrario, Egli pone davanti a noi soluzioni, indicazioni per trovare la strada, clausole di inclusione!
Ed infatti, Egli stesso ha provvisto ciò che occorre per la purezza del nostro cuore:

IL DONO DEL RAVVEDIMENTO E DEL PERDONO – Atti 5:31 Dio ha offerto Gesù come «Principe e Salvatore per dare ad Israele* ravvedimento e perdono dei peccati».
Qual grande opportunità il ravvedimento, se Gesù non ce l’avesse dato, dovremmo portare per sempre su di noi l’impossibilità di cambiare la nostra condizione, la disgrazia di non poter rimediare al nostro sbaglio ed invece Egli ci ha dato la soluzione:
Ravvedersi! Esaminare se stessi (non gli altri) per riconoscere davanti a Dio in tutta onestà come siamo oggi e cosa abbiamo fatto, scegliere di essere diversi, rinunciare all’ego, cambiare mentalità per conformarsi al magnifico modello: Gesù.
Su questo cuore, Gesù rilascia il perdono. È il dono più sconvolgente che ci sia, perché in un attimo sbianca il cuore dal peccato, cancella come mai commesso l’errore confessato, azzera il conto in sospeso, imprime il marchio di giustizia, restituisce dignità.
Egli pagò caro questo dono, pagare il nostro conto gli costò il prezzo della Sua vita. Tutti oggi ne possono beneficiare gratuitamente, tutti. Sarebbe uno spreco tenersi il cuore nero col peso della colpa e l’infelicità, solo per rifiutare di ravvedersi.
Chiediti se il tuo ego, il tuo orgoglio, il tuo senso di giustizia, la tua amarezza, il tuo rancore, il tuo odio, le tue ragioni, le tue cattive abitudini, la tua pigrizia, la tua autocommiserazione, la tua durezza, la tua mentalità incancrenita, le tue paure, i tuoi pregiudizi… valgano meglio del sangue di Cristo per te, valgano più dei benefici di un cuore reso puro.
Scegli di poter godere della pienezza della grazia e della gloria di Dio!

*Israele è il è popolo di Dio chiunque riceve Gesù diventa popolo Suo


 

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IO TI ESALTERÒ OH MIO RE !
Alexander

Salmo 145:1-13

Ti esalterò, o mio DIO e mio Re, e benedirò il tuo nome in eterno. Ti benedirò ogni giorno e loderò il tuo nome in eterno 3 L’Eterno è grande e degna di somma lode, e la sua grandezza è imperscrutabile. 4 Una generazione proclamerà le lodi delle tue opere all’altra e annunzierà i tuoi portenti. Li mediterò sul glorioso splendore della tua maestà e sulle tue meravigliose opere. 6 Essi parleranno della potenza delle tue tremende opere, e io racconterò la tua grandezza. 7 Essi proclameranno il ricordo della tua grande bontà e canteranno con gioia la tua giustizia. 8 L’Eterno è misericordioso e pieno di compassione. lento all’ira e di grande benignità. 9 L’Eterno è buono verso tutti e pieno di compassione per tutte le sue opere. IO Tutte le tue opere ti celebreranno o Eterno, e i tuoi santi ti benediranno. 11 Essi parleranno della gloria del tuo regno e racconteranno della tua potenza, 12 per far conoscere al figli degli uomini i tuoi portenti e il glorioso splendore del tuo regno. 13 il tuo regno è un regno eterno e il tuo dominio dura per ogni età

Introduzione: Questo salmo manifesta in tutte le sue parole la lode gloriosa di Davide nei confronti di Dio a causa dell’esperienza diretta della Sua gloria. Noi come Davide in questo anno abbiamo per esperienza diretta visto più che mai la gloria di Dio attraverso miracoli, liberazioni!, famiglie riconciliate e guarigioni straordinarie, tutte opere che manifestano il Cuore amorevole che Dio ha verso l’umanità.
Essendo testimoni di tutto questo, qual è la risposta del nostro cuore rispetto a ciò che abbiamo visto e continuiamo a vedere? Impariamo da Davide!

– DAVA GLORIA A DIO Salmo 145:1
La reazione più naturale die un cuore riconoscente ha nel vedere la gloria di Dio manifestarsi nella sua vita è esaltare il Suo nome. Una gioia incontenibile invade ii cuore di chi e testimone della potenza di Dio e questa spinge a rendere grande il Suo nome, Che la nostra bocca sia ripiena di esultanza e grida di giubilo per il nostro Re. Non permettiamo alla timidezza o alla paura di influire, esultiamo a gran voce il Suo nome perché è degno.

– MEDITAVA Salmo 145:5
Meditare sulle opere che Dio fa produce in noi il risultato di una conoscenza più profonda del carattere di Dio. Scoprire Dio ogni giorno di più di questo si tratta e poiché Egli è Infinito, c’è tanto da scoprire. Inoltre, meditare marchia a fuoco nel nostro cuore ogni esperienza vissuta con Lui, questo sarà di tremenda utilità nei momenti di battaglia o bisogno perché ricorderemo ciò che Lui è e ciò che ha fatto e questo nutrirà la nostra fede fino a vedere la vittoria.

– PROCLAMAVA Salmo 145:4,11
Ciò che Dio ha fatto e come Egli è deve essere conosciuto di generazione in generazione. Siamo testimoni del Re e del Suo Regno, facciamolo conoscere a coloro che nel cuore non hanno ancora un grido di giubilo.

Conclusione:“Tutte le tue opere ti celebreranno o Eterno, e i tuoi santi ti benediranno. Essi parleranno della gloria del tuo regno e racconteranno della tua potenza, per far conoscere ai figli degli uomini i tuoi portenti e il glorioso splendore del tuo regno il tuo regno è un regno eterno e il tuo dominio dura per ogni età” Davide parla di NOI!!!


 

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QUANTO E’ DIFFICILE DISTRUGGERE IL PECCATO? QUANTO TU AMI IL PECCATO
Carmen

Testo: Galati 5:16-17

Or lio dico comminate secondo lo Spirto e non adempirete i desideri dello carne La carne infatti ha desideri contrari allo Spirito, e lo Spirito ho desideri contrari allo carne e questo cosa sono opposte l’una all’altro così che voi non fate quel che vorresti ma siete condotti dello Spirito.

Quanto è difficile combattere con il nostri peccati (adulterio, vizi, legami vari) già che ci troviamo di fronte a cose che amiamo e desideriamo e questo amore è il più grande problema e fortezza per distruggere il peccato. Lo affrontiamo con la nostra forza, volontà e capacità lasciando da parte a Gesù Cristo che è la potenza è la manifestazione d’amore di Dio verso il uomo perché Gesù Cristo ha pagato il nostro riscatto con il suo sangue.

Come combattere il peccato.

Riconoscere il peccato: Galati 2:17-20

è necessario riconoscere che siamo peccatori e che questo peccato deve essere sconfitto. Riconoscere che Gesù Cristo è il nostro personale Salvatore perché Lui ha dato la sua vita come prezzo del mio peccato. Lui è morto e ha permesso che io viva e quella vita che ora vivo nella carne la vivo nella fede del figlio da Dio che mi ha amato e ha dato se stesso per me.

Prendere posizione: Matteo 26 : 38.39

Gesù ha camminato da uomo su questa terra e ha avuto dei combattimenti terribili nella carne, quello più tremendo fu nei Getzemani dove la sua carne ha tremato e urlato, ma Lui in quel momento ha cercato il Padre che lo ha riempito di Spirito Santo e cosi affrontò il calvario, sconfiggendo la morte e il peccato e riscattando l’uomo,

La tua posizione di partenza contro il peccato è una posizione di vittoria perché GESÙ ha vinto il peccato.

Alza gli occhi al cielo: Daniele 4:34 ricorda che la tua salvezza, il tuo aiuto viene dal cielo

Ma alle fine del tempo, io Nebukadnetsar alzai gli occhi al cielo e la mia ragione ritornò in me, beneclii all’altissimo e lodai e glorificai con lui che vive un eterno, e il cui dominio è un dominio eterno e il suo regno dura di generazione in generazione.

Non avere paura di affrontare il peccato perché il Dio grande, vittorioso è con te.

Conclusione: Salmo 73:25-28

La mia carne il mio cuore possono venire a meno ma Dio è rocca del mio cuore e la mia parte in eterno. Ma quanto a me, è di accostarmi a Dio: io ho fatto del Signore dell’Eterno il mio rifugio per raccontare tutte le tue opere.

Lodate, Lodate, Lodate con tutto il cuore a Gesù nostro Salvatore.


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QUANDO MENO TE LO ASPETTI
Alexander

Testo: Atti 8:26-40

 Introduzione: L’eunuco leggeva il profeta Isaia mentre era in viaggio per tornare al suo   paese, non
capendo però dí chi parlasse ma percependo nel suo cuore la forza di quelle parole che lo spingevano a conoscere chi
fosse il protagonista della storia. Ma Dio attento al grido del cuore di ogni persona che lo cerca in ogni momento
della vita, parlò a Filippo e lo inviò incontro all’eunuco. Ciò che racconta questa storia può benissimo accadere oggi giorno
quando meno te lo aspetti. Se siamo discepoli di Gesù allora ciò che accadde a Filippo può succedere a noi, mentre siamo su un autobus, sulla metro, a fare la spesa, mentre faremo la fila alla posta, in treno, in ascensore, in qualsiasi momento lo
Spirito Santo potrà parlarci e indicarci una persona per la quale voglia fare qualcosa. Come Filippo siamo portatori di buone
notizie, per coloro che stanno cercando una soluzione o una risposta. Noi conoscono di persona Colui e che è la buona notizia, Gesù Cristo nostro Signore, sapendo questo abbiamo
bisogno dì :

ESSERE SENSIBILI ALLO SPIRITO SANTO: Atti 8:29 Lo Spirito
Santo vuole usarsi di te come canale di benedizione in qualsiasi momento della tua giornata. Tu sei il mezzo attraverso il quale Lui possa manifestare tutto ciò che è facendo conoscere il Cuore del Padre. Ti rendi conto del privilegio e dell’onore?   Per questo bisogna sviluppare ogni giorno di più un orecchio spirituale più sensibile, ciò parla di responsabilità e dì consapevolezza della chiamata fatta dal Maestro. Più passi del tempo con Lui più riconoscerai la Sua voce quando ti parla.

ESSERE SENSIBILI AL BISOGNO DELLE PERSONE: Atti 8:30 Siamo chiamati a benedire le persone a causa di ciò e di chi abbiamo ricevuto. Perciò mentre sei in giro per strada, sull’autobus, metro o in ufficio guarda il volto delle persone, i loro occhi, potrai vedere qualcuno come l’eunuco disperato di conoscere Cristo ma non sapendo come fare. Lo Spirito Santo ti
rivelerà il cuore e il bisogno di chi ti sta di fronté e ti chiamerà ad agire per essere uno strumento di Gioia così come è stato Filippo.

Conclusione: Sì consapevole che quando meno te lo aspetti, nelle faccende di tutti i giorni, nella normale routine giornaliera, lo Spirito Santo può avere bisogno di te per agire per conto Suo per benedire Roma. E’ siccome Dio non ha limiti dí tempo e di spazio abbi la fede di credere che se ne ha bisogno, potrai ritrovarti dall’altra parte della città, essendo stato
accompagnato dallo Spirito Santo stesso come è successo a Filippo. Atti 8 : 39, 413
lo Spirito del Signore rapì Filippo, e l’eunuco non lo vide più; ma proseguì il suo cammino pieno di gioia. Or Filippo si ritrovò in Azot; e, proseguendo, evangelizzò tutte le città, finché giunse a Cesarea”.


 

AQUILA

LASCIATI TRASPORTARE DAL VENTO
Alexander

Testo: Isaia 40:31 Ma quelli che sperano nell’Eterno acquistano nuove forze, s’innalzeranno con ali come aquile corrano senza stancarsi e camminano senza affaticarsi..
Introduzione: Sicuramente nella nostra vita abbiamo visto almeno una volta, o in un documentario o in un libro o In un film o perché no, anche se difficile ma non impossibile vedere di presenza un aquila reale. L’aquila reale è l’unico volatile che ha la capacità di volare il più in alto rispetto a tutti gli altri esseri pennuti e per molto tempo senza sbattere le ali. Questa sua capacità gli permette di nidificare nelle montagne ad altezze vertiginose che possono arrivare fino 2700m, altezze dove sembrerebbe che il cielo si incontri la terra posto in cui nessun predatore è in grado di arrivare,

Cosa permette a questo animale di volare così in alto?
questo gli è possibile grazie alla sua abilità ad usare le correnti L’aquila si lascia trasportare dal Vento!
Il profeta Isaia, ispirato dallo Spirito Santo, usa l’aquila come esempio della vita che il cristiano ha opportunità di vivere poiché confida nell’Eterno.
L’esempio dell’aquilas’innalzano con ali come l’aquila il cristiano è destinato:

  1. VOLARE IN ALTO: Atti 1:8
    C’è un momento nella vita di ogni aquilotto in cui esso sarà condotto nel bordo del nido, dove fino ad allora era al sicuro sotto la protezione dei propri genitori pennuti, per imparare a volare lasciandosi trasportare dalle correnti ascensionali. L’aquilotto sa, che per fare ciò deve essere in sintonia con l’aria e con la forza del vento Se vuole poter vincere la forza di gravità che lo attrae a terra tentando di farlo spiaccicare. Alla stessa maniera il cristiano, in un momento della sua vita si troverà sul bordo di quel nido e dovrà scegliere di lanciarsi con fede per lasciarsi trasportare dallo Spirito Santo che è il Vento che soffia verso l’alto. Lui è Lui solo è in grado di farci vincere la natura umana, il sistema di questo mondo, le tentazioni, che con la loro forza cercano di farci cadere. Inoltre per mezzo della Sua potenza, noi possiamo raggiungere il sovrannaturale e manifestare il regno di Dio compiendo miracoli e prodigi per essere testimoni di Cristo a coloro che sono nel bisogno. Inoltre come l’aquila fa col vento, appoggiandoci sulla fedeltà dello Spirito Santo, Egli ci sosterrà e ci permetterà di percorrere lunghe traversate senza sbattere le ali, portando così riposo e pace alle anime nostre nei momenti di bisogno, cosi d’acquisire nuove forze per continuare a percorrere lunghi tragitti in questa vita per i piani di Dio senza stancarci.
  1. VIVERE NEI LUOGHI ALTI: Colossesi 17 13-14
    Poiché egli ci ha riscossi della potestà delle tenebre e ci ha trasportati nel regno del suo
    amato Figlio, in cui abbiamo la redenzione per mezzo del suo sangue e il perdono dei   peccati.

 Grazie al sacrificio di Gesù sulla croce non apparteniamo più al regno delle tenebre, al sistema di questo mondo. Questo cl fa comprendere che non possiamo avere compromessi con il sistema di questo mondo, oramai in Cristo Gesù, abbiamo accesso al Regno di Dio. Questo, deve farci comprendere che il nostro cuore è il punto di contatto tra il Cielo e la Terra, perciò dobbiamo vivere uno stile di vita che manifesti quello del Regno di Dio, questo è possibile solo se entriamo in un vincolo di relazione personale con lo Spirito Santo, attraverso la preghiera, la meditazione della parola di Dio e il metterla In pratica, Egli ci manterrà nei luoghi alti, quelli celesti dov’è la presenza di Dio e dove il nemico non può arrivare.

Conclusione: L’aquila non si chiede se può volare perché è destinata a volare, è nel suo dna, cosa aspetti a buttarti nei piani dl Dio lasciandoti trasportare dal Vent


 

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QUELLO CHE HO TI DO
AnnaMaria

Ma Pietro disse: «Io non ho né argento né oro, ma quello che ho te lo do: nel nome di Gesù Cristo il Nazareno, alzati e cammina!». Atti 3:6

Tante persone credono di poter risolvere i problemi della loro vita attraverso il denaro, per cui se hanno argento, oro ricchezze, si reputano persone felici, in grado di affrontare e risolvere tutti i problemi della loro vita, mentre la mancanza di un certo benessere economico diventa un alibi dietro al quale nascondere la propria incapacità, debolezza, pigrizia. In questo passo troviamo Pietro alle prese con una persona che aveva un bisogno reale, era una persona disabile, con un problema fisico, non poteva provvedere a sé stesso e aveva bisogno di assistenza per vivere. Anche Pietro poteva avvicinarsi a lui lasciandogli un’offerta e passando avanti, come tante volte accade anche a noi di fronte a tanti bisogni reali o meno, che vediamo ogni giorno intorno a noi. Pietro non aveva denaro, non aveva risorse economiche personali per sopperire al bisogno di quest’uomo. Però era consapevole di avere altro da offrirgli.

L’uomo invece era consapevole del proprio bisogno materiale, viveva dipendendo dalla disponibilità degli altri, dalla generosità degli altri, dalla sensibilità degli altri, e per la sua esperienza non aveva altro da aspettarsi dalla vita, ogni giorno uguale a sé stesso o peggio.

Pietro si ferma a parlare con l’uomo che gli tendeva la mano e che, pur avendolo visto avvicinarsi con Giovanni, non aveva il coraggio di guardarli. E’ Pietro a chiedergli di guardarlo. Mi piace questo gesto. Pietro non ha avuto paura di fermarsi e affrontare il dramma dell’uomo che aveva davanti, guardandolo negli occhi stava sfidando il suo vissuto, stava guardando la sofferenza e la condizione cui ti costringe uno stato fisico così invalidante, stava sfidando le aspettative deluse, stava sfidando la sua fiducia.

L’uomo si aspettava la soluzione del suo problema materiale attraverso denaro, Pietro gli offri la guarigione soprannaturale
L’uomo che ha bisogno di aiuto ha delle aspettative legate alla propria esperienza di vita, ma un figlio di Dio sa che può offrire un Regno a quelli che lo vogliono.

Quanto abbiamo ricevuto da Dio? Perdono, salvezza, guarigione, liberazione, provvisione economica, miracoli, parole profetiche, parole di incoraggiamento, di conforto, parole di vita, pace, speranza, gioia, identità nuova, forze nuove, adozione, una famiglia spirituale, compagnia, appoggio, amore, aiuto concreto e molto molto altro. Un giorno Dio ci è passato accanto, ha visto che ci dibattevamo nel sangue, non è passato oltre, si è fermato accanto a noi e ci ha detto “Vivi”
Quanto posso dare? Tutto ciò che ho ricevuto.
Ed è un principio nel Regno di Dio. Dio non ci dà per mettere da parte, per accumulare in un gruzzolo, Lui ci dà per spargere, per essere dei vasi generosi, traboccanti dell’amore di Dio per quelli che sono nel bisogno.
Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date, è stato Gesù a pagare il prezzo.

 


 

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NON TRASCURARE IL DONO CHE E’ IN TE
Federica

Testo: Romani 8: 6-10 1 Timoteo: 14 – 16

Infatti la mente controllata dalla carne produce morte, ma la mente controllata dallo spirito produce vita e pace. Per questo la mente controllata dalla carne è inimicizia contro Dio, perché non è sottomessa alla legge di neppure può esserlo. Quindi’ quelli che sono nella carne non possono piacere a Dio, se lo Spirito di Dio abita in Voi non site più nella carne ma nello spirito. Ma se uno non ha lo spirito di Cristo, non appartiene a Lui. Se Cristo è in voi, certo il corpo è morto a causa del peccato, ma lo spirito è vita a causa della giustizia. (Romani 8:6-10)
Lo Spirito Santo è un dono che purtroppo molto spesso tendiamo a trascurare o a non considerare ‘come dovremmo, ma la verità è che lo Spirito Santo Il segno che contraddistingue i figli di Dio. Riflettici noi che siamo nulla possiamo avere lo Stesso Spirito di Dio!
La potenza dello Spirito è quella che trasforma interiormente, senza di essa non potremmo cambiare il nostro cuore, non Potremmo comunicare con il Padre, ne potremmo ‘operare miracoli, non potremmo sperimentare la pace, ne sapremmo parlare agli altri, non avremmo la sensibilità necessaria per capire i loro cuori, ma cosa ancora più importante….senza lo Spirito Santo non saremmo in grado di convincerci di peccato nelle nostre azioni e non saremmo naturalmente portati a chiedere perdono al Padre e a ravvederci. è per opera dello Spirito che potremo vivere adempiendo la legge, è per opera dello Spirito che avremmo la forza di smettere di agire in modo sconveniente e che ci danneggia, è per opera dello Spirito Che potremo santificarci, lasciando pieno controllo di noi, del nostro cuore, della nostra vita e della nostra mente.
Appena riflettiamo un momento sul valore di Questo dono di Dio automaticamente comprendiamo l’immenso bisogno che abbiamo di riceverlo e di averlo tutto per noi.
Eppure dopo averlo ricevuto molto spesso, farse senza nemmeno rendercene subito conto, iniziamo a trascurarlo… forse iniziamo ad abituarci all’abbondanza che abbiamo ricevuto e non ne consideriamo più il valore.
Non trascurare il dono che è in te Che è stato dato per profezia, con l’imposizione delle mani da parte del collegio degli anziani. Adoperati per queste cose e dedicati ad esse interamente affinché il tuo progresso sia manifesto a tutti. Abbi cura dii te stesso e dell’insegnamento, persevera in queste cose perché, facendo così salverai te stesso e coloro che ti ascoltano, (1 Timoteo 4: 14 )
E’ importante che ci rendiamo conto che quelli che a abbiamo ricevuto con l’impartizione dello Spirito Santo su di noi perché è un dono che va curato spetta ad ognuno di noi farlo
Come.?
Non rattristandolo facendo cose che non dovremmo fare; trascurandolo senza mai cercarlo o Parlare specificamente con Lui: non rispondendo ai suoi richiami quando li avvertiamo nel nostro cuore; adagiandoci su quello che abbiamo ricevuto pensando che non possa fare di più in noi di quanto non abbia già fatto. facendo così otterremo solo due effetti! fermeremo la sua Opere in noi, quell’opera di santificazione e di trasformazione interna, e lo spegneremo fino al punto di non sentire più la sua presenza. Se questo accade, allora avremmo perso il tesoro più grande che un essere umano possa aver mai ricevuto.

Non trascurare il dono che Dio ha messo in te! Adoperati affinché la sua opera non fermi in te!

 


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PREPARARSI A..
Carmelo

 TESTO ATTI 2:17-19

“Avverrà negli ultimi giorni, dice Dio, che io spanderò il mio Spirito sopra ogni persona i vostri figli e le vostre figlie profetizzeranno i vostri giovani avranno delle visioni e i vostri vecchi sogneranno dei sogni. Anche sui miei servi e sulle mie serve. in quei giorni spanderò il mio Spirito, e profetizzeranno. Farò prodigi su nel cielo e segni sulla terra, sangue e fuoco, e vapore di fumo.

Siamo in tempi ormai maturi in cui Dio attraverso lo Spirito Santo sta manifestando di settimana in settimana in modo più che meraviglioso la Sua Grandezza.
Non abbiamo più tempo, dobbiamo prepararci a vivere nel sovrannaturale. Dio non può fermare la Sua Opera sulla terra a motivo di persone incredule o dubbiose, Dio sta chiamando tutti coloro che hanno fame e sete di, Lui a vivere integrati nella Sua Opera e poter godere dei Suoi segni sulla terra.
nostro Signore da un tempo a questa parte ci sta edificando e preparando con unto ciò che è necessario per poter vivere ciò che sta manifestando. A te dico, se ancora oggi non hai ricevuto questa realtà dentro, ti invito a non perdere altro tempo e a ravvederti, perché l’opera del Signore andrà avanti e Lui desidera che tu ed io ne facciamo parte.
Tre essenziali caratteristiche per essere pronti

CREDERE: Luca 9:20 Quando Gesù ti chiede; ‘CHI CREDI CHE IO SIA?” vuole che prendi posizione nei Suoi confronti personalmente.
Chi è Gesù per te Un Pazzo? II Salvatore? Il tuo Salvatore?
Il credere è la base per il prossimo passo.

LA FEDE: Ebrei 11:6 “Or senza fede impossibile piacere o Dio: poiché chi si accosta a Dio deve credere che Egli E’, e che ricompensa tuffi quelli che lo cercano
Credere nell’esistenza di Dio t solo iI primo passo, d’altronde anche i demoni credono che Dio esiste. Dio non si accontenta che tu semplicemente ammetti la Sua esistenza, Egli vuole che tu abbia un rapporto personale dinamico e rigenerante con Lui. Se lo cerchi con sincerità sarai ricompensato con la Sua presenza nella tua vita.

L’UBBIDIENZA: Giovanni 14:21 ‘chi ama i miei comandamenti e li osserva quello mi ama, e chi mi ama sarà amato dal Padre Mio, e lo lo amerò e mi manifesterò a lui”
Dio conosce ogni cosa che Ci accadrà e, poiché ci sarà sempre accanto, non abbiamo bisogno di preoccuparci di niente. Non c’è bisogno di conoscere il futuro per avere fiducia in Dio. Dobbiamo avere fede in Dio per poter avere fiducia nel futuro,
Dio vuole ubbidienza e non belle parole. Se ami Cristo, dimostralo ubbidendo a ciò che Egli insegna nella Sua parola.

CONCLUSIONE: Il Signore non aspetterà più; la Sua Gloria si sta manifestando sulla terra, chi crederà, avrà fede e sarà ubbidiente Vivrà di questa Gloria perché camminerà nel sovrannaturale.

C’è una certezza che lo conferma, puoi crederlo o no

  1. A) PERCHÉ DIO NON CAMBIA  Malachia 316
  2. B) PERCHÉ EGLI E’ LO STESSO IERI, OGGI E IN ETERNO Ebrei 13:8
  3. C) PERCHÉ DIO NON USA ALCUNA PARTICOLARITÀ DI PERSONA Atti 10:34

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AL DI SOPRA DELLE LEGGI DELLA NATURA
AnnaMaria

25 Alla quarta vigilia della notte. Gesù andò verso di loro camminando sul mare. 26 i discepoli vedendolo camminare sul maresi turbarono e dissero: è un fantasma ». E si misero a gridare dalla paura; ma subito Gesù Parlò loro dicendo: “rassicuratevi sono io” non temete. 28 e Pietro rispondendogli disse Signore se sei tu comandami di venire da te sulle acque. 29 Egli disse: “vieni!” E Pietro, sceso dalla barca, camminò sulle acque, per venire da Gesù. 30 ma, vedendo il vento forte, ebbe paura e cominciando ad affondare gridò dicendo Signore salvami! 31 E subito Gesù stese la mano lo prese e disse O uomo di poca fede, perché hai dubitato? 32 Poi, quando salirono in barca, il vento si acquetò 33 Allora quelli che erano nella barca vennero e l’adorarono dicendo: “Veramente tu sei il figlio di Dio”
Matteo 14:22-36

Gesù aveva appena finito di sfamare le folle con cinque pani due pesci, allontanata la moltitudine costringe i suoi discepoli a precederlo in barca mentre Lui rimane solo a pregare. Mentre i discepoli i si trovavano in difficoltà in mezzo ad una crescente tempesta Gesù decide di raggiungerli camminando sulle acque. All’inizio i discepoli si spaventano perché non si aspettavano di vedere una cosa del genere tanto che pensavano fosse un fantasma, ma Gesù li rassicura dicendo: “Sono io non temete! Chi chissà cos’è scattato in quel momento nel cuore di Pietro. Te Io sei mai chiesto “Signore se sei tu comandami di venire da te sulle acque” E Gesù rispose “Vieni”
Tante volte parlando di questo episodio del Vangelo si è posto L’accento sul fatto che per la sua poca fede Pietro affondò – lo stesso Gesù glielo fa notare – ma non posso non credere che, nonostante questo, il cuore di Gesù fosse Colmo di gioia e fiero per questuomo che stava realizzando di poter sfidare le leggi della natura.
Prova a pensare quella frazione di secondo in cui Pietro ha preso la decisione di scavalcare il bordo della barca. Pietro non conosceva la forza di gravità né il peso specifico dei corpi, ma aveva un’esperienza. Lui era un pescatore chissà quanti amici aveva perso inghiottiti nel mare, quante barche aveva visto affondare. immagina le voci dei suoi compagni in quel momento che lo vedevano scavalcare e che volevano trattenerlo — Pietro, che fai, non andare! – Ma Pietro non si ferma. Pensa che cosa deve avere provato quando ha appoggiato il primo piede sull’acqua, un piede dentro la barca e uno nel mare.. –. poi. Via, anche l’altro, pensa cosa deve aver provato mentre muoveva i suoi passi. Stava vivendo il miracolo, già vedere Gesù doveva essere stato impressionante, ma Pietro stava camminando come Gesù non era solo spettatore era protagonista del suo. miracolo. Il tempo che sembra fermarsi. —Poi il vento soffia forte, Pietro
Distoglie il suo sguardo da Gesù, comincia a dubitare, inizia ad affondare, chiede aiuto, Gesù lo aferra e lo porta in salvo.

 Quali le ragioni della vittoria di Pietro?
– Riconoscere la fonte di autoritàComandami di venire da te, dice Pietro. Lui aveva la consapevolezza che .l’autorità veniva da Gesù e non da se stesso.
– Ubbidienza Essere dispositi a fare ciò che Gesù dice di fare
– Audacia sfidare l’impossibile. E dai giorni di Giovanni Battista fino ad ora il regno dei cieli. Subisce violenza e i violenti lo rapiscono. Mat. 11: 12
– Fede Avere La certezza delle cose che si sperano. Or la fede è certezza di cose che si sperano dimostrazione di cose che si vedono ; Ebrei 11:1

Quali ragioni del insuccesso?
Distogliere lo sguardo da Cristo prima di raggiungere l’obiettivo e tornare: a vedere la tempesta i problemi, le difficoltà.
Avere paura di Fallire e tornare a dare ascolto alla nostra razionalità, alle leggi della natura. Torniamo un attimo all’audacia. » e quella frazione di secondo in cui Pietro ha preso la decisione di scavalcare il bordo della barca. Cosa lo ha motivato? Pietro aveva visto liberazioni, guarigioni aveva appena visto moltiplicarsi il cibo
sotto i suoi occhi man mano che lo distribuiva alla folla insieme agli altri discepoli, lui stava constantemente vivendo in un ‘atmosfera di miracoli. E questo aveva generato fame., aspettativa, Pietro si Stava appropriando della realtà che stava vivendo, era uno che nonostante i suoi limiti voleva di più e si aspettava di più. Pietro era disposto a scavalcare un limite. il bordo di quella barca rappresentata un confine tra la ragione e il sovrannaturale, tra un luogo apparentemente più sicuro (ad occhi razionali) e un luogo rischioso imponderabile, dove può succedere di ttutto. In uno trovi paura, scoraggiamento, incredulità ,e continui anavigare nella tempesta, nell’altro arrivi a toccare Gesù. E tu sei disposto a scavalcare il bordo della tua barca?

“Infatti il messaggio della croce è follia per quelliche periscono, ma per noi che siamo salvati è potenza di Dio” 1corinzi 1:18


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IL POTERE DELLA RISURREZIONE
Carmen

Apocalisse 1: 10-15

Ascoltate fratelli miei! Alzate i vostri occhi al cielo perché Gesù è risorto e il nostro Salvatore vive! La morte non lo ha potuto trattenere e la Potenza della sua resurrezione dà a noi la forza per vincere il peccato e distruggere il suo potere.
Giovanni vide Gesù risorto e glorificato e lo descrisse così:
Il suo capo e i suoi capelli erano bianchi come bianca lana, come neve i suoi occhi somigliavano ad una fiamma di fuoco. I suoi piedi erano simili a bronzo come se fossero stati arroventati in una fornace e la sua voce era come il fragore di molte acque’: Così forte e potente resuscitò Gesù, nella sua resurrezione Dio manifesta la sua potenza.

Luca 24: 5-6
“Perché cercate il vivente tra i morti? Egli non è qui, ma è resuscitato”.
La resurrezione di Gesù è un miracolo che vuole portarci a credere nella potenza dello Spirito Santo giacché lo stesso Spirito che resuscitò Cristo vive oggi in noi. Non siamo più soli, crediamo fermamente che lo Spirito Santo viene in nostro aiuto nei momenti della nostra debolezza e insieme possiamo vincere il peccato.
Per questo motivo oggi possiamo gridare “io sono forte” perché lo Spirito Santo che vive in noi ci fortifica.

1 Samuele 15: 22
“L’ubbidienza è migliore del sacrificio e ascoltare attentamente è meglio del grasso dei montoni”.
Guardare la resurrezione di Gesù ci deve portare ad arrenderci totalmente alla volontà di Dio come lo fece Gesù. Gesù è il nostro modello di ubbidienza perché Lui ha fatto solo ciò che il Padre gli ha comandato di fare.
Dio preferisce e si aspetta la nostra ubbidienza, come dimostrazione del nostro amore e fiducia.
Ascolta attentamente la voce di Dio che oggi ti dice: “tu sei prezioso ai miei occhi, tu sei forte e coraggioso, sei degno della mia fiducia, smetti di fissare la tua natura, ascolta le parole della bocca del tuo Dio’.

Conclusione: Salmo 101
Non perdere più tempo piangendo ai piedi della Croce fissando Cristo morto, è tempo di alzare il occhi al cielo e di fissare il nostro Redentore Vivo. Lui è qui lodatelo con grande gioia!


 

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INSEGNAMI LE TUE VIE
Michela

Salmo 25: 4, 10, 9

«O Eterno, fammi conoscere le tue vie, insegnami i tuoi sentieri. Tutte le vie dell’Eterno sono benignità e verità, per quelli che osservano il suo patto e le sue testimonianze. Egli guiderà i mansueti nella giustizia e insegnerà la sua via agli umili».

Quante volte fare la scelta giusta sembra così difficile? Immaginando che una direzione possa portare buoni risultati, a volte si finisce raccogliendo delusione e disfatta. A volte sembra che tutte le strade percorse arrivino ad una destinazione inaspettatamente fallimentare.
Ma il Salmo 25:10 dice che «Tutte le vie dell’Eterno sono benignità e verità, per quelli che osservano il suo patto e le sue testimonianze» e l’esperienza di tanti figli di Dio che le hanno percorse prima di noi mostra quanto ciò è vero, essi hanno vinto battaglie, hanno sconfitto nemici, hanno ereditato promesse, hanno risanato la loro famiglia, hanno ottenuto e dato guarigione e liberazione, sono stati fruttiferi in mezzo alla sterilità, hanno goduto del sostentamento di Dio in tempi di carestia, hanno visto la gloria del Signore mentre la corruzione ingoiava il resto della società…
Già, perché le vie del Signore sono benignità e verità, in esse non vi è illusione né inganno, in esse non vi è sopraffazione né oppressione, in esse vi è un sicuro traguardo!

Chi è abile a percorrerle?
Non certo chi ha un fiuto speciale per le occasioni né chi ha un sesto senso per gli affari. Quest’abilità non è data dall’esperienza né dall’istruzione.
Per entrare in queste strade bisogna essere:
Mansueti e Umili «Egli guiderà i mansueti nella giustizia e insegnerà la sua via agli umili».

Proprio così, perché non conosciamo da noi stessi per dove andare, abbiamo bisogno di lasciarci guidare.

  • Chi è umile e mansueto permette che un altro gli insegni, riconosce di aver bisogno ancora di imparare, non respinge il consiglio perché già convinto da sé di quale sia la cosa migliore da fare, non dà per scontato di avere tutte le capacità per compiere da solo scelte giuste (Giovanni 5:19; Salmo 19:13).
  • Chi è umile e mansueto sa di non essere Dio e che molte cose gli sfuggono, forse i suoi propri sentimenti e la comprensione dei suoi Sa di aver bisogno di essere scandagliato da Uno più grande, accetta che lo Spirito di Dio faccia zoom sulle reali motivazioni che lo stanno spingendo e illumini questioni irrisolte e cose da rinunciare (Salmo 19:12; Ebrei 4:12-13).
  • Chi è umile e mansueto è disposto ad ubbidire e a fidarsi. Seguire è ubbidire, ma per seguire, bisogna anche imparare a Se sono io che voglio guidare sto cercando inconsapevolmente ed inutilmente che il Signore ubbidisca a me. Ma chi sono io per guidare Dio alla giustizia? Solo Il Giusto può condurci alla giustizia, quella vera, non quella misurata coi nostri parametri umani, non quella approvata dai nostri fallaci criteri o ragionamenti. «Se siete disposti ad ubbidire, mangerete i frutti migliori del paese» Isaia 1:19.

Conclusione: Abbiamo un grande Maestro che possiamo frequentare gratuitamente ogni giorno, il contatto con Lui determinerà lo sviluppo di queste speciali abilità: «Imparate da me, perché io sono mansueto e umile di cuore; e voi troverete riposo alle anime vostre» Matteo 11:19


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GESÙ DISSE BASTA
Alexander

Luca 22: 35-38 Poi disse loro: quando vi mandai senza borsa, senza sacco e senza sandali, vi è forse mancata qualche cosa?». Ed essi dissero: “nessuna”. Disse loro dunque ma ora chi ha una borsa la prenda con se e così pure una sacca e chi non ha la spada venda la sua veste e ne compri una Poiché io vi dico che ciò che è scritto” deve ancora essere adempiuto in me: “ed egli è stato annoverato fra i malfattori”. Le cose infatti che sono scritte di me hanno il loro compimento». Allora essi dissero: «Signore, ecco qui due spade». Ma egli disse loro: «Basta!».

Introduzione: Mancavano istanti prima che Gesù fosse arrestato e poi crocifisso. In un momento cruciale quello che il testo descrive, non solo dal punto di vista storico, piuttosto spirituale per ciò che stava per accadere nell’aria, nei luoghi celesti Gesù, sapendo che il tempo era ormai vicino, desiderava che i suoi comprendessero che il piano del Padre si stava per compiere (Giovanni 3:8 “per questo è stato manifestato il Figlio di Dio; per distruggere le opere del diavolo”), che Stava per essere preso e tolto da loro per essere crocifisso e che anche loro sarebbero stati perseguitati perché Suoi discepoli. Per questo II Signore Gesù, facendo riferimento al testo di Isaia 53:12 “Ed egli è stato annoverato fra i malfattori” stava ancora una volta dicendo di se stesso di essere il Messia, e di conseguenza tutto ciò che avrebbe dovuto passare secondo le profezie di Isaia. Ma i presenti offrendoGli due spade dimostrarono che non compresero assolutamente ciò di cui Gesù li stava avvisando, non avevano compreso che la battaglia che il Messia avrebbe combattuto e vinto era spirituale e non fisica. Gesù disse BASTA!

BASTA vivere la vita sulla base di ciò che i miei occhi naturali vedono, BASTA essere sensibili solo al benessere del corpo, BASTA essere consapevoli solo della realtà materiale, BASTA essere superficiali, BASTA avere gli occhi puntati solo ed esclusivamente alla vita terrena, BASTA piangersi addosso, BASTA VIVERE SOLO PER SE STESSI, questo per dire:

BASTA VIVERE UNA VITA DA SCHIAVO , GESÙ TI HA RESO LIBERO E VINCITORE

Gesù sulla croce ci ha reso liberi dal peccato, dal sistema di questo mondo e dal SUO principe il diavolo, Egli ha distrutto le sue opere ed è vincitore di una guerra spirituale contro il regno di tenebre. Noi oggi siamo chiamati a vivere e far conoscere questa vittoria a coloro che sono ancora oppressi dal diavolo, portando guarigione, liberazione, speranza essendo testimoni e canali della potenza di Dio affinché il Suo Regno invada la terra. Abbiamo perciò cura :

  1. DI PRENDERE LA BORSA – Atti 3:6
    La borsa era un contenitore che veniva usato per potere le monete, era il portafoglio di oggi. Ma che c’entra la borsa? Possiamo identificarla come il portafoglio del Regno di Dio, es. atti 3:6 Ma Pietro disse: io non ho né argento nè oro ma quello che ho te lo do: nel nome di Gesù Cristo il Nazareno, alzati e cammina Pietro prese dal “portafoglio celeste” ciò che il sangue di Gesù comprò sulla croce, guarigione, salvezza per la nostra anima, liberazione. Siamo chiamati AD USARE il contenuto del “portafoglio” del Regno di Dio.
    Matteo 10:7-8 “Andate e predicate, dicendo: il regno dei cieli è vicino- Guarite gli infermi, mondate i lebbrosi risuscitate i morti, scacciate i demoni; gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date.” Questo mette in evidenza che siamo testimoni e canali della potenza di Dio.
  1. CHE LA NOSTRA SACCA SIA PIENA – Matteo 4:4
    La sacca era il borsone di oggi, nel quale si mettevano i beni necessari per la sopravvivenza durante un viaggio, indumenti, cibo ecc.
    Ma egli, rispondendo, disse: «Sta scritto: “L’uomo non vive di solo pane, ma di ogni parola che procede dalla bocca di Dio”». Abbiamo perciò necessità che la nostra sacca, il nostro cuore, sia ripieno della parola dl Dio affinché possiamo vivere e trarre forza per andare avanti nella vita per mezzo della fede in Dio e nelle sue promesse.
  1. DI AVERE CON NOI LA.SPADA  Efesini 6:17
    “Prendete anche la spada dello Spirito, che è lo parola di Dio…” La Sua parala quando la riceviamo è pane che ci
    dà nutrimento e forza.. quando la attuiamo acquista forma di spada e ferisce il nemico nei giorni di battaglia.
    Conclusione: Luca 10:19“Ecco, io vi ho doto il potere di calpestare, serpenti e scorpioni e su tutta la potenza del nemico; e nulla. Potrà farvi del male.’
    Matteo 10:7-8 » “Andate e predicate, dicendo: il regno dei cieli è vicino”. Guarite gli infermi, mondate i lebbrosi risuscitate i morti, scacciate i demoni; gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date”.

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L’ALLENAMENTO DEL CRISTIANO PER RAGGIUNGERE LA META
Carmelo

TESTO: 2TIMOTEO 2:5
Come nelle attività sportive c’è bisogno di molto allenamento, cosi anche nella vita Cristiana è necessario allenarsi continuamente.
Ciò richiede tempo, dedizione, energia c costanza. Inoltre per allenarci in modo giusto dobbiamo attutenti alle regole prescritto nella parola di Dio.

  • ALLENARCI PER LA CORSA (I Corinzi: 24-27 ; Filippesi 3:13-14)
    Noi ci alleniamo per correre la corsa della vita, tenendo i nostri occhi Fissi so Cristo, la nostra meta senza deviare nè rallentar. In questo modo vinceremo la corona che ci stata riservata nel Regno di Cristo. Avere come meta la vittoria della corsa.

La vita cristiana richiede tulle le nostre. energie. Dimenticando il passato, ci lanciamo verso la meta. sapendo che Cristo ci ha promesso che vivremo eternamente cori Lui alta fine della corsa.
Per vincere una gara occorrono impegno e disciplina. Se siamo disciplinati nella preghiera, nello studio giornaliero della parola e nell’adorazione, allora siamo pronti per correre con vigore e successo.
A volte per fare ciò che Dio vuole, dobbiamo rinunciare a delle cose che desideriamo avere.
La nostra muta è di piacere a Dio per cui ogni rinuncia ci sembrerà una bazzecola rispetto alla ricompensa eterna che ci aspetta. Siamo salvati per fede e non per opere. La vera fede però produce le opere, Se una persona dice di avere fede ma nella sua vita non è cambiato nulla, inganna se stesso. È facile dire agli altri cosa fare, ma poi dobbiamo assicurarci anche di mettere in pratica ciò che predichiamo agli altri.

  • ALLENARCI PER IL COMBATTIMENTO (2Timoteo 4:7-8)
    Essere pronti a lottare a lungo e duramente senni arrendersi.. La vita eri stana i una lotta contro te forze del male che ci attaccano dall’esterno e concio le tentazioni che ci attaccano dall’interno..
    Se rimaniamo fedeli a Dio, Egli ci’ promette che alla fine otterremo il riposo e la ricompensa.
    Man mano che si avvicinava al termine della sua vita, l’apostolo Paolo poteva dire con fiducia che era stato fedele alla chiamata, Perciò era pronto ad affrontare la morte terrena con serenità. Sapeva che sarebbe stato ricompensato, La mia domanda siamo anche noi come Paolo, fiduciosi di incontrare Gesù?
    Poiché siamo salvati per Grazia, le ricompense celesti non sono solo per i giganti della fede, come Paolo ma per tutti quelli che con ansia stanno aspettando il ritorno di Gesù..
  • ALLENARCI GINNASTICAMENTE: (1Timoteo 4:7-10)
    Allenare la propria vita spirituale serve per crescere nella fede e per maturare nel carattere.. Come abbiamo bisogno di fare esercizi per mantenerci in forma fisica, allo stesso modo abbiamo continuamente bisogno di impegnarci per mantenerci in forma Spiritualmente e maturare interiormente, vivendo in armonia con la volontà di Dio. Una tale vita attirerà molte persone a Cristo e darà buoni risultati sia in questa vita sia in quella futura.. Nella nostra società è posta molta enfasi sulla salute e forma fisica, ma la forma spirituale è più importante di quella Fisica.
    Dobbiamo sviluppare la nostra fede attraverso la parola di Dio e l’uso delle abilità che Dio ci ha dato, mettendole al servizio della chiesa.

CONCLUSIONE: Sei un cristiano atleta? Se non lo sei ancora, questo è il tempo Per esserlo. Se lo sei non smettere di allenarti continuamente, la meta è vicina più di quando immaginiamo.


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VUOI CONOSCERE DIO?
AnnaMaria

Efesini 1:17 « ….il Dio del Signor nostro Gesù Cristo, il Padre della Gloria, vi dia uno spirito di sapienza e di rivelazione perché possiate conoscerLo pienamente; Egli illumini gli occhi del vostro cuore affinché sappiate a quale speranza vi ha chiamati, qual è la ricchezza della gloria della sua eredità che vi riserva tra i santi e qual è verso di noi che crediamo, l’immensità della Sua potenza.

E’ possibile conoscere Dio? Dio è immenso, infinito, come posso conoscerlo? E di fronte a questa verità della Sua grandezza e immensità tanti si fermano, e, molti, per rispetto, ma senza pensare che Lui è il primo a voler farsi conoscere dall’uomo, a voler entrare in contatto con noi. Eppure conoscere Dio, e conoscerLo pienamente è possibile, questo dice la Sua parola.

Quando si parla di conoscenza entra subito in gioco nell’uomo la conoscenza e comprensione mentale, la conoscenza intellettiva. E Dio nella Sua infinità bontà ha dato all’uomo tante manifestazioni sensibili di sé, che Lui esiste e chi Lui è.

  • Ha dato il creato, con le sue meravigliose bellezze “Infatti le sue qualità invisibili, la sua eterna potenza e divinità, essendo evidenti per mezzo delle sue opere fin dalla creazione del mondo, si vedono chiaramente, affinché siano inescusabili.” Romani 1:20
  • Ha dato la Bibbia, parole che uomini di Dio hanno scritto ispirate da Dio “20 Sappiate prima di tutto questo: che nessuna profezia della Scrittura proviene da un’interpretazione personale;21 infatti nessuna profezia venne mai dalla volontà dell’uomo, ma degli uomini hanno parlato da parte di Dio, perché sospinti dallo Spirito Santo. 2 Pietro 1:20-21
  • Ha mandato il Suo stesso figlio, Gesù, che da uomo, sulla terra, ha manifestato le opere e l’amore e il Regno del Padre “Chi ha visto me, ha visto il Padre” Giovanni 14:9E tutte queste manifestazioni sono state contestate da tanta conoscenza e razionalità umana.

Ma c’è un luogo più profondo dell’essere umano, che deve entrare in contatto con Dio, il nostro cuore, il nostro spirito. Ed il bisogno interiore dell’uomo di conoscere Dio non può essere soddisfatto se non da Dio stesso, può essere rinnegato, può essere contraffatto, può essere soffocato, ma non può essere saziato e rimarrà una voragine aperta nella quale potranno confluire le cose peggiori finché non sarà riempita dalla rivelazione di Lui.

E’ lo spirito dell’uomo che deve essere vivificato e rinnovato affinché possiamo iniziare a conoscerLo davvero. Come fare?

  • La preghiera è l’inizio. Come faccio a conoscere una persona se non ci parlo? Pregare è E parlare in modo semplice, aprendo il proprio cuore e arrivando al cuore di Dio. “Nel pregare non usate troppe parole come fanno i pagani, i quali pensano di essere esauditi per il gran numero delle loro parole. Non fate dunque come loro, poiché il Padre vostro sa le cose di cui avete bisogno, prima che gliele chiediate” Matteo 6:7-8
  • Metti da parte un tempo esclusivo, riservato, costante, senza distrazioni; quando parli con un amico non cerchi un luogo chiassoso, non un luogo in cui tutti possano interrompere e disturbare un discorso importante, perciò … tu, quando preghi, entra nella tua cameretta e, chiusa la porta, rivolgi la preghiera al Padre tuo che è nel segreto; ” Matteo 6:6
  • Chiedi aiuto allo Spirito Santo. “Allo stesso modo ancora, lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza, perché non sappiamo pregare come si conviene; ma lo Spirito intercede egli stesso per noi con sospiri ineffabili” Romani 8:26
  • Quando disponi il tuo cuore ad entrare in contatto con Dio, ogni volta accade qualcosa di diverso ed ogni volta impari a conoscere un aspetto di Lui. E questa rivelazione e strettamente personale, unica, come unica a la relazione di un padre con suo figlio. Potrai avere rivelazione del Suo cuore, del Suo amore, del Suo sostegno, della Sua protezione, della Sua forza, della Sua potenza e della Sua provvisione. Potrai ascoltare la Sua voce, sentire la Sua presenza, ricevere la Sua gioia, imparare a fidarti di “Colui che secondo la potenza the opera in noi, fare smisuratamente al di la di quanto chiediamo e pensiamo” Efesini 3:20.
  • E man mano che conosci Lui impari a vedere chi sei davvero tu e quanto vivere lontano da Dio ti ha danneggiato e ha fatto di to una persona diversa da quella che it Padre ha creato. E ti renderai conto che ci saranno cose, aspetti caratteriali, problemi the limitano it tuo rapporto con Lui, e accorgersi di questo ti spingerò a metterti in discussione, a vigilare sulle tue reazioni e comportamenti perche vorrai di piu di Lui.
  • E comprenderai la croce, il valore del sacrificio di Cristo che ha dato se stesso perche tu potessi tornare alla presenza di Colui che ti ha dato la vita.
  • “Ma ora, in Cristo Gesù, voi che un tempo eravate lontani, siete stati avvicinati per mezzo del sangue di Cristo.14 Egli infatti è la nostra pace, colui che … ha demolito il muro di separazione… 17 Ed egli venne per annunziare la pace a voi che eravate lontani e a quelli che erano vicini,18 poiche per mezzo di lui abbiarno entrambi accesso al Padre in uno stesso Spirito.
    19 Voi dunque non siete piu forestieri ne ospiti,
  • concittadini dei santi e membri della famiglia di Dio,20 edificati sul fondamento degli apostoli e dei profeti, essendo Gesù Cristo stesso la pietra angolare, 21 su cui tutto l’edificio ben collegato cresce per essere un tempio santo nel Signore,22 nel quale anche voi siete insieme edificati per essere una dimora di Dio nello Spirito.” Efesini 2:13

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CONTRACCAMBIARE L’AMORE
Federica

Testo: 2 Corinzi 6: 12 – 18

Introduzione: La parola rivela costantemente l’amore di Dio per i suoi figli. Eppure, a volte, capita di avere difficoltà a sentire questo Amore, la mente certamente sa (perché lo ha letto o lo ha sentito predicare) che Dio ama e veglia sulla vita dei suoi figli ma qualcosa fa attrito nel profondo, come se il cuore non riuscisse a percepirlo. La mente percepisce ma l’anima no! In una situazione come questa si finisce col provare frustrazione nel vedere negli altri l’entusiasmo del vivere quotidianamente l’amore di Dio essendo continuamente ripieni di Lui, se poi non si riesce a vivere a pieno la loro stessa esperienza. E allora questo porterà pian piano a pensare e poi a credere davvero che Dio sia più benevolo e amorevole con alcuni e più distaccato con altri… sarà così? Sarà che Dio usa parzialità nel suo amore e benevolenza?

Ecco la risposta:
“Voi NON STATE ALLO STRETTO IN NOI. MA È NEI VOSTRI CUORI CHE SIETE ALLO STRETTO” (2 CORINZI 6: 12): Questa è la risposta di Dio, Lui dice «Se c’è freddezza fra di noi, non è per mancanza di amore da parte mia, ma da parte vostra!». Molte volte ci focalizziamo sul problema sbagliato! Non è Dio ad usare disparità tra i suoi figli, ma la verità è che siamo noi ad avere freddezza nel nostro cuore nei Suoi confronti! Certamente nessuno io fa volutamente, ma a volte lasciamo che il nostro amore si raffreddi nei Suoi confronti. Come lo facciamo? Mettendo al primo posto noi stessi, i nostri desideri, le nostre passioni, le nostre aspettative, le nostre necessità ecc. Certamente non è sbagliato avere dei desideri e chiedere a Dio di aiutarci a realizzarli ma l’errore è cadere nell’atteggiamento del cuore secondo cui “io voglio questo e Dio se mi ama deve realizzarlo per me il cuore si fredda nel momento in cui Dio passa al secondo posto, relegandogli il ruolo di “genio della lampada” per cui noi desideriamo e Lui adempie! Questo certamente non è amore! Ecco perché Dio dice che Lui mai è allo stretto in noi, cioè Lui mai è freddo nei nostri confronti ma siamo noi a raffreddarci nei Suoi! In queste condizioni come può un cuore freddo a sentire il calore del Suo amore?

Allora il punto è contraccambiare l’amore di Dio!

Come fare a contraccambiare il Suo amore?

I- CONTRACCAMBIA SUO AMORE EVITANDO DI FARE COMPROMESSI ( 2 CORINZI 6: 14 -16): “Non vi mettete con gli infedeli sotto un giogo diverso, perché quale relazione c’è tra la giustizia e l’iniquità? E quale comunione c’è tra la luce e le tenebre? E quale armonia c’è fra Cristo e &hal? O che parte ha il fedele con l’infedele?
e quale accordo c’è tra il tempio di Dio egli idoli?”.

Luce e tenebre non possono stare insieme! Allora, non far si che il tuo cuore si leghi a tutto ciò che non ama Dio. Non legarti a situazioni o persone che rischiano di spegnere la luce che Dio ha acceso in te! Non usare il tuo corpo per compiere gesti che sai essere profondamente contrari alla Sua volontà! Perché non può esserci armonia tra Dio e il diavolo! Allora usa attenzione e valuta a cosa hai aperto la porta del tuo cuore.

II- CONTRACCAMBIA IL SUO AMORE AVENDO CURA DEL FATTO CHE SEI DIVENUTO TEMPIO DEI. DIO VIVENTE (2 CORINZI 6: 16 -17): «Poiché voi siete il tempio del Dio vivente, come Dio disse: «lo abiterò in mezzo a loro, e camminerà fra loro; e sarà il loro Dio, ed essi saranno il mio popolo».”.

Contraccambia l’amore di Dio per te avendo cura di custodire ciò che Lui ha fatto in te. Inizia ad avere la consapevolezza che da quando hai riconosciuto Gesù come tuo Signore non stai più vivendo solo per te stesso, la salvezza che proviene da Dio è certamente un dono ma allo stesso tempo è una responsabilità! II suo stesso Spirito è venuto a far dimora nel tuo cuore, il tuo corpo lo contiene….è importante allora vivere con la consapevolezza che il tuo cuore e il tuo corpo sono dimora per Lui. Se è così, scegli di non profanare più il tuo corpo (Suo Tempio) agendo, parlando, pensando, nutrendo sentimenti ecc. che siano per Lui causa di dispiacere.

CONCLUSIONE: (2 CORINZI 6: 17- 18) Perciò «uscite di mezzo a loro e separatevene, dice il Signore, e non toccate nulla d’immondo, ed io vi accoglierò, e sarò come un padre per voi, e voi sarete per me come figli dice il Signore Onnipotente.


cuore alle copia

INTEGRITA’
Veronica Sandra

“Siano gradite le parole della mia bocca e le meditazioni del mio cuore in tua presenza, O SIGNORE, mia Rocca e mio redentore!” Salmo 19:14

Introduzione: Ci rendiamo conto che la nostra vita e il nostro cuore ogni giorno sono davanti alla presenza di DIO?
La quotidianità ci porta di fronte a diverse circostanze che vogliono trarci fuori o farci distrarre dal tenere il nostro cuore di continuo davanti alla presenza del SIGNORE. Non solo, spesso le situazioni che ci troviamo a vivere ogni giorno rendono molto difficile mantenere un cuore integro e pensieri integri davanti a DIO.
Davide ci insegna ad esaminare i pensieri del nostro cuore e le opere che adempiamo ogni giorno perché l’uno e l’altro parlano di noi stessi.

COME DAVIDE RIFLETTE SULLA SUA INTEGRITÀ?

  1. Davide osserva come parla e opera Dio. Medita sul Suo esempio.
    Salmo 19:1; Giacomo 3:10-11
  2. Davide osserva i comandamenti di Dio e li mette in pratica. Non segue una religione. Salmo 19: 6-7; Giacomo 1:22-24
  3. Davide non gira le parole di Dio al suo comodo. Davide si confronta con la parola di
    Dio e capisce la verità, la vita e i giusti giudizi che provengono da essa per la sua vita. Salmo 19:9-11
  • Davide affida le profondità e l’intimità del suo cuore a Dio. Grida per l’integrità, la
    libertà e la luce di Dio nelle aree occulte della propria vita.
    Salmo 19:12-13; Giacomo 3:16-18
  • Davide sceglie di avere un cuore arreso a DIO. Riconosce chi è il donatore e il
    SIGNORE della sua vita.
    Salmo 19:14

Conclusioni: Giovanni 14:9
Le Buone Notizie che Gesù ci porta sono: salvezza, guarigione e libertà al nostro spirito, anima e corpo. Apriamo il nostro cuore a LUI!!


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GESU’ IL NOSTRO LIBERATORE
Carmen

Introduzione: Romani 3: 23 6:23 Isaia 44: 22
Tutti noi siamo peccatori e privi dalla gloria di Dio, il salario del peccato è la morte e la morte era il nostro destino. Dio mosso da un grande amore e da un’immensa compassione verso l’uomo ha inviato Cristo Gesù, il suo unigenito figlio a liberarci dall’oppressione del peccato, donandoci in cambio libertà e vita. Gesù oggi ti propone uno scambio: Giovanni 3: 10 Il tuo peccato in cambio della sua libertà. Il tuo dolore in cambio del suo amore La tua malattia in cambio della sua guarigione. La tua solitudine in cambio della sua famiglia. La tua oscurità in cambio della sua luce. La tua povertà in cambio delle sue ricchezze. La tua orfanità in cambio della sua paternità. Oggi tu puoi decidere di accettare o no questo scambio, a te la scelta. Tre cose da fare se siamo disposti e fare questo scambio:

  1. Confessa il tuo peccato: Salmo 31:10 La confessione è il punto di partenza del perdono, la confessione biblica significa essere d’accordo con ciò che Dio dice riguardo una situazione, se Dio dice che è peccato quello è peccato e noi non possiamo dargli altri nomi. Le scuse sono catene che ci privano della nostra libertà, le scuse sono la prigione di satana.
  2. Chiedere perdono: Luca 3: 3 – Salmo 32:1 Il perdono dei peccati è prerogativa esclusiva di Dio, giacché il perdono ci concilia con Lui e con la sua giustizia divina. Il perdono è offerto a tutti coloro che vogliono, credono e si sottomettono al Vangelo, in altre parole il perdono è un dono di Dio per i suoi figli per mezzo della fede nel sacrifico di Cristo Gesù nella Croce.
  3. Prendi una decisione: Matteo 12: 30 Daniele 1: 8 Per sconfiggere il peccato è assolutamente necessario prendere una posizione, questa decisione ti dà la certezza di qual è l’esercito al quale appartieni, se la tua lotta è con Gesù o contro Gesù, questa decisione è personale, poiché davanti a Dio noi e solo noi siamo responsabili dei nostri atti. Gesù dice: “chi non è con me è contro di me

Conclusione: 2 Corinzi 12: 9 Esodo 20: 2-3 Di fronte al peccato di senti debole? Rallegrati perché solo adesso puoi attingere alla potenza di Gesù, la sua destra di sostiene, Gesù ci da una bella notizia: “la mia grazia ti basta perché la mia potenza si dimostra perfetta nella tua debolezza”, questa potenza è la stessa di ieri che liberò Israele della schiavitù dell’Egitto, la stessa potenza che resuscitò Gesù oggi Dio la offre a te. Prendila!


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CON O SENZA CHE DIFFERENZA C’E’?
Michela

Testo: Efesini 2:12-13, 17-19, 22

«Eravate in quel tempo senza Cristo, esclusi dalla cittadinanza d’Israele ed estranei ai patti della promessa, non avendo speranza ed essendo senza Dio nel mondo. Ma ora, in Cristo Gesù, voi che un tempo eravate lontani, siete stati avvicinati per mezzo del sangue di Cristo.
Ed egli venne per annunziare la pace a voi che eravate lontani e a quelli che erano vicini, poiché per mezzo di lui abbiamo entrambi accesso al Padre in uno stesso Spirito. Voi dunque non siete più forestieri né ospiti, ma concittadini dei santi e membri della famiglia di Dio…nel quale anche voi siete insieme edificati per essere una dimora di Dio nello Spirito».
Che tremenda differenza! È come paragonare la miseria e l’abbondanza, il vuoto e la pienezza, il freddo silenzio della solitudine e la ricchezza di una relazione, il nulla e il tutto.
Chi vorrebbe il primo elemento di ognuno di questi paragoni? Nessuno che possa scegliere.
La grandezza della misericordia di Dio sta anche in questo, nell’averci concesso la possibilità di scegliere, tutti noi possiamo scegliere se vivere con o senza Cristo.

Per alcuni questo è un discorso d’inquadramento religioso, di adesione a questa o all’altra filosofia, di studio di una cultura, ma evidentemente è molto di più: la presenza di Cristo cambia l’intera nostra vita, le dà qualità, significato e traiettoria!
Se vuoi scegliere adesso, facciamo insieme questa preghiera:
“Signore Gesù, non voglio più strisciare per questa vita, portando su di me il peso di tutto ciò che ho fatto male e del male che ho ricevuto, ti prego liberami da questo e fammi conoscere la Tua grazia. Vorrei finalmente provare cosa significa una vita con Te, vorrei sperimentare la Tua pace.

Perdona tutto il tempo che Ti ho tenuto a distanza, vorrei sentirmi figlio di Dio, vorrei poter appartenere a qualcuno che mi ama, vorrei averTi vicino; vieni in me ed il mio cuore sarà appagato”.


 

dipendere da Dio

DIPENDIAMO DA DIO IN OGNI COSA
Carmelo

Testo: Atti 17:28
Lo spirito d’indipendenza è radicato per natura nell’uomo ed è lo stesso spirito che sta usando satana negli ultimi tempi per attaccare la chiesa; egli si oppone in tutto e per tutto a Cristo e vuole corrompere il ministero cristiano. L’uomo nasce con una natura ribelle alla volontà di Dio, II dipendere da Dio non é una priorità per coloro che non lo conoscono ma lo è per i Suoi figli. C’è una chiamata particolare, insieme a quella della salvezza, che Egli ha rivolto ad ognuno di noi non a motivo delle nostre opere ma secondo il Suo proposito e la Grazia che ci è stata fatta in Cristo Gesù fin dall’eternità; prima che venissimo in questo mondo il Padre aveva un proponimento per la nostra vita; tu sei una tessera di quel magnifico mosaico che è la chiesa universale di Cristo Gesù. Egli sa che senza di Lui non ce la puoi fare, così come un figlio che ha sempre bisogno dei consigli, della protezione e della disciplina del Padre. E un dato di fatto che Dio è sempre con noi, non ci lascia e non ci abbandona mai. Dio ha sempre guidato i passi del suo popolo e lo continuerà a fare in eterno perché Egli ama guidare e proteggere quelli che fanno parte del Suo gregge. Questa deve essere anche la tua certezza. Non sei solo. Dio ha il Suo occhio vigile sulla tua vita ed è pronto ad intervenire per ogni tua necessità,

DIPENDERE DA DI0 PORTA RIPOSO. Esodo 3:14 Il Signore liberò il Suo popolo dall’Egitto per farlo entrare nel Suo riposo. Riposare in Dio significa semplicemente affidare la propria vita, con i suoi pro e contro, nelle Sue mani. Dipendere da Lui significa assenza di stress e preoccupazioni dalla propria esistenza, Lui ha il controllo di tutto.

DIPENDERE DA DIO PORTA RIVELAZIONI. Matteo 11:27 Gesù parlava in parabole ma ai Suoi discepoli spiegava tutto in disparte; ciò che ‘è velato per il mondo non lo è per i figli dì Dio. Il saper vedere spiritualmente é un dono di Dio “‘nessuno conosce il Figlio, se non il Padre; e nessuno conosce il Padre, se non il Figlio, e colui al quale il figlio voglia rivelarlo.” Non dobbiamo fare assolutamente niente che non sia in linea con i disegni di Dio; deve essere Lui a guidare ogni cosa e a mettere insieme i pezzi.

CONCLUSIONE – Salmo 139:16 Dobbiamo dipendere da Lui anche per la stessa nostra vita sulla terra “i Tuoi occhi videro la massa informe del mio corpo e nel Tuo libro erano tutti scritti i giorni che mi erano destinati, quando ‘nessuno d’essi era sorto ancora”. “Senza di Me non potete fare nulla” affermato da Gesù ci comunica una sottomissione a Dio e al Suo ministero: il Padre ordina, il Figlio intercede e lo Spirito Santo opera.


 

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TESTIMONI DEL CRISTO RISORTO
AnnaMaria

Atti 4:33 “E gli apostoli con grande potenza rendevano testimonianza della risurrezione del Signore Gesù, e grande grazia era sopra tutti loro.”

Atti 3:12 E Pietro, vedendo ciò, parlò al popolo dicendo: «Uomini d’Israele, perché vi meravigliate di questo? O perché Fissate su di noi gli occhi come se per la nostra propria potenza o pietà avessimo fatto camminare costui?”

Testimoni della risurrezione, i discepoli di Cristo, quelli stessi che erano stati chiamati, che avevano visto i suoi miracoli, che ne erano stati partecipi, quelli che poi intimoriti lo rinnegarono e furono dispersi, quelli che arrivarono al sepolcro vuoto, quelli che videro Gesù nel Suo corpo glorificato salire al cielo, quelli che furono restaurati dalle proprie cadute e in seguito ricevettero l’effusione dello Spirito Santo.

Testimoni della risurrezione noi oggi, che siamo statti riavvicinati al Padre dall’opera della croce, che abbiamo ricevuto una nuova vita grazie alla potenza restauratrice del perdono dei peccati, che siamo stati riempiti dal Suo Spirito, che abbiamo ricevuto miracoli di guarigione, di liberazione, di provvisione.

Essere testimoni di Cristo risorto significa attestare che Gesù vive non raccontando di Lui ma permettendo che la stessa potenza che operava in Lui, oggi possa operare attraverso di noi. Pietro e Giovanni non guarirono lo zoppo per la propria potenza o per il proprio amore ma con la potenza e l’amore di Cristo. (Atti 3:12) Perciò, proprio come Paolo afferma, anche noi dovremmo affermare: La mia parola e la mia predicazione non consistettero in parole persuasive di umana sapienza, ma in dimostrazione di Spirito e di potenza, affinché la vostra fede non fosse fondata sulla sapienza degli uomini, ma sulla potenza di Dio. (1 Corinzi 2:4-5)

Essere testimoni della risurrezione di Gesù significa attestare che Gesù è vivo ed opera con miracoli segni e prodigi e tu ed io siamo chiamati a rendere questo tipo di testimonianza perché il Vangelo … é la potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede. (Romani 1-16)

Se ci riconosciamo discepoli abbiamo una responsabilità, quella di non accontentarci di vivere un vangelo inefficace, ma di rilasciare l’amore gridato dalla croce e la potenza vittoriosa della risurrezione di Gesù, all’umanità che non Lo conosce o riconosce. C’è una sfida davanti a noi, quella di essere trasformati nella nostra mente vivendo nel soprannaturale, nel trascendente, ricercando ardentemente i doni (1Corinzi 12:7-11) e il frutto (Galati 5:22) dello Spirito Santo, nutrendo la nostra relazione con Cristo, con “Gesù il Nazareno, uomo accreditato da Dio tra di voi per mezzo di potenti operazioni, prodigi e segni che Dio Fece tra di voi per mezzo di Lui. “(Atti 2:22)

E noi abbiamo ricevuto lo stesso Cristo di Pietro, Giovanni e Paolo!!!


 

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TU SEI CRISTIANO E LA TUA LINGUA E’ CRISTIANA?
Carmen

Testi: Genesi 1:26; Giacomo 3: 2-12

Introduzione: Dio crea l’uomo alla sua immagine e somiglianza e da a lui il dominio sul tutto il creato insieme all’autorità per sottomettere tutte le bestie: uccelli, rettili e di animali marini .
La lingua è una bestia che deve essere sottomessa al dominio del Regno.
La lingua è un piccolo membro del nostro corpo che ama vantarsi di cose grandi, per questo motivo è necessario metterle dei freni per controllarla perché la sua posizione può influenzare tutto il corpo.
La lingua ha il potere di edificare e di distruggere, tutto dipende dalla fonte da cui si attinge.
Se la fonte e Dio sarà pura, pacifica, dolce, piena di misericordia e senza ipocrisia; se invece la fonte e un’altra sarà amara, e piena di veleno .

Tre freni per la nostra lingua:

  • IMPARA A PARLARE IL LINGUAGGIO DEL REGNO: Proverbi 8: 4-21
    Dio dice: a voi uomini rivolgo la mia parola ascoltate, imparate e fare attenzione di metterla in pratica perché dalle mie labbra sgorga la vita, tutte le mie parole sono giuste e chiare per chi vuole comprendere e camminare per la giusta via. La parola di Dio è un grande tesoro più prezioso dell’oro fino e deve essere custodita in un posto molto speciale IL TUO CUORE.
  • IMPARA A PREGARE E NON A RIMPROVERARE: Matteo 8: 23-25; Luca 6: 12-13
    La preghiera è una risorsa del Regno e il mezzo per il quale i loro abitanti possono comunicare con il loro Re ed avere una relazione personale, Lui è un Dio personale attento al bisogno del suo popolo.
    La preghiera è anche il mezzo per il quale possiamo chiedere il Suo aiuto quando stiamo in difficoltà o quando dobbiamo prendere decisioni nella stessa maniera in cui lo ha fatto Gesù. Egli ci ha dato l’esempio essendo Egli stesso uomo ma anche Dio sentiva la necessità di passare del tempo con suo Padre per ricevere consiglio e direttive.

Tante volte noi alziamo la nostra voce verso Gesù per rimproverarlo chiedendogli “dove sei? non vedi mi sta succedendo? Perché non mi proteggi?”nello stesso modo in cui i discepoli di Gesù lo rimproveravano dicendo “non vedi che noi periamo a causa della tempesta che sta facendo affondare la barca?”.

  • IMPARA A PROCLAMARE LA VITTORIA: Isaia 41: 10; Salmo 107
    La tua lingua dica: “io posso ogni cosa in Gesù Cristo perché Lui mi fortifica, mi soccorre, mi sostiene con la sua destra di giustizia, non mi lascia mai solo. Gesù è il mio re, il mio pastore e io ascolto la sua voce e lo seguo Lui è la mia via”.
    Lodate e celebrate l’Eterno perché la sua benignità dura in eterno, la sua mano potente mi libera dal avversario e mi prende di mano fino ad arrivare alla sua dimora.

Conclusione: Ebrei 4: 12
Insegna alla tua lingua a parlare, a proclamare ed esultare la parola di Dio. La parola di Dio, infatti, è vivente ed efficace, è più affilata di qualunque spada a due tagli; e penetra fino alla divisione dell’anima e dello spirito, delle giunture e delle midolla, ed è in grado di giudicare i pensieri e le intenzione del cuore.


 

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SE UNO PERDE LA SUA VITA PER CAUSA MIA, LA SALVERÀ!
Federica

Poi disse a nati; «Se qualcuno vuol venire dietro me, rinneghi se stesso, prenda ogni giorno la sua croce e mi segua. Perché chi vorrà salvare la sua vita, la perderà; ma chi perderà la sua vita per causa mia. la salverà” Luca 9; 23-24

Che cosa risponderesti a Gesù se in questo momento fosse davanti a te domandandoti “vuoi venire con me?”. Gli risponderesti di si? Vorresti seguirlo?

Certamente ognuno di noi desidera genuinamente seguire Gesù, vivere con Lui, seguire i suoi insegnamenti ma ci sono delle condizioni da rispettare affinché questo sia possibile.

  1. RINNEGA TE STESSO: Rinnegare significa letteralmente rifiutare, disconoscere, rompere ogni legame! Quello che Gesù vuole dire è che se vuoi seguire Lui e camminare secondo le Sue orme devi necessariamente smettere di rimanere a uguale a te stesso. Sembrano parole dure, qualcuno potrebbe pensare “ma perché Gesù pretende tanto? Vuole forse privarmi della mia personalità?” No! Lui non vuote privarci della nostra personalità, Dio stesso ha creato ognuno di noi così come siamo, con i nostri doni e i nostri pregi caratteriali ed è proprio di quei doni e di quei pregi che Lui intende servirsi per la sua opera, quindi non è una privazione della personalità ma semmai un’esaltazione al massimo delle nostre potenzialità! E sufficiente osservare la vita dei discepoli per capire che nessuno di loro è stato privato della propria personalità. Un esempio tra lutti Potrebbe essere Pietro, lui era un testardo e un temerario ma solo quando ha rinnegato se stesso, vincendo i suoi timori e le sue reticenze, ha messo in risalto le sue potenzialità che Dio ha usato per far convertire le folle appena Lui parlava del Signore! (Atti 2)

2. PRENDI LA TUA CROCE: Seguire Gesù. è una scelta che deve rinnovarsi ogni giorno! Questo perché ogni giorno troviamo a dover decidere di fronte a circostanze o situazioni come comportarci. Se agire come vorremmo noi per nostra natura e impulso o invece fare come vuole Lui. Quello che il Signore sta dicendo è “Se vuoi seguire me allora sii disposto a pagarne il prezzo perché sappi che ti costerà critiche da parte degli altri, ti costerà spesso rifiuto”. Tuttavia, se sarai disposto a pagare il prezzo salverai la tua vita perché “chi vorrà salvare la sua vita, la perderà: ma chi perderà la sua vita per causa mia, la salverà”. Sembra un controsenso, una contraddizione, invece é chiarissimo: se vuoi seguire ‘Gesù devi essere disposto a perdere! Perdere cosa? Tutto ciò che ti impedisce di camminare secondo le sue orme: perdere l’incredulità perdere l’orgoglio; perdere il senso di indipendenza da Lui., perdere la Falsità; perdere la comodità.; perdere l’egoismo; perdere la paura del futuro; perdere i pertegolezzi perdere l’invidia, perdere la solitudine ecc. ecc. Sii disposto a pagare il prezzo e a prendere la tua personale croce ogni giorno, Perché se non sei disposto a perdere non sarai in grado di seguire perché avrai un bagaglio troppo pesante e non sarai abbastanza “leggero” per camminare secondo le sue orrne!

Conclusione: Impara a perdere se vuoi davvero salvare la tua vita!


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UNA VITA TRASCENDENTE’!
Alexander

Testi: Matteo 9: 35-38

“E Gesù andava attorno per tutte le città e i viillaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, predicando l’evangelo del regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità fra il popolo. Vedendo le folle, ne ebbe compassione perché erano stanche e disperse, come pecore senza pastore. Allora egli disse ai suoi discepoli: la mèsse è veramente grande, ma gli operai sono pochi. Pregate dunque il Signore della mèsse che spinga degli operai nella sua mèsse.

Introduzione: Gli obiettivi raggiunti, i successi ottenuti in termini di famiglia, lavoro., crescita personale e i Sacrifici per ottenerli danno un senso alla vita terrena dell’uomo, ma non sono il senso della sua vita! Chi ha avuto un incontro con Gesù, ed ha accettato il Suo governo, sa per esperienza che il senso della propria vita è Gesù stesso Giov.10:10 ma io sono venuto affinché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza,’ costui nel proprio cuore scopre, che c’è molto di più della vita terrena, scopre di’ appartenere al Regno di Dio di essere un Suo figlio e di avere la possibilità di vivere una vita trascendente.

La Vita Trascendente: Matteo 16: 17-18

“E questi sono i segni che accompagneranno quelli che hanno creduto: nel mio nome scacceranno i demoni, parleranno nuove lingue, prenderanno in mano dei serpenti, anche se berranno qualcosa di mortifero, non farà loro alcun male; imprranno le mani agli infermi, e questi guariranno– Nel testo di Matteo Gesù chiama a vivere questa vita a causa delle folle che ancora non hanno avuto l’esperienza di conoscere il Regno del Padre. Alcune caratteristiche per vivere questa vita:

  1. COMPASSIONE Matteo 9:35

Significa non essere indifferenti al bisogno degli altri, provare il peso e la responsabilità di intervenire per togliere le sofferenze di una malattia o liberare da oppressioni demoniache che producono tormento. Avere compassione per la gente è la motivazione genuina che spinge coloro che vogliono avere una vita trascendente.

2. UBBIDIENZA

Essere ubbidienti a Dio è il modo per vivere una vita trascendente. L’ubbidienza è come i binari che permettono al treno della nostra vita di raggiungere la destinazione e il compimento dei piani di Dio per noi. E’ ciò che fa crescere il Regno di Dio in noi per manifestare la Sua volontà in terra come è fatta in cielo.

3. POTENZA Atti 1:8

Lo Spirito Santo è la persona attraverso la quale possiamo vivere una vita trascendente. Egli ci è stato dato affinché possiamo ricevere potenza ed essere testimoni del Vangelo del Regno, Siamo canali della Sua potenza che permetterà a tutti coloro che ne hanno bisogno di ricevere un tocco da Dio come, miracoli di guarigione fisica ed emozionaler liberazione da legami demoniaci, guida, pace, salvezza per le anime. Questo sarà possibile solo se abbiamo e curiamo una relazione di intimità con Lui.

Conclusione:
La vita del cristiano é stata pensata da Dio per essere una Vita Trascendete, una vita attraverso la quale la gente venga in contatto con il Suo Regno. Che aspetti? Scegli di vivere questa Vita, sii un canale della potenza di Dio per benedire questa città.


 

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RISUSCITI L’AUTORITA’!
Michela

Testi: Matteo: 10: 1- Luca 10:19 – Matteo 17:14-21

La Parola di Dio dichiara che Gesù ha rilasciato sui Suoi discepoli l’autorità per distruggere le opere malefiche del diavolo:
Matteo 10:1 «Poi, chiamati a sé i suoi dodici discepoli, diede loro autorità sopra gli spiriti immondi per scacciarli, e per guarire qualunque malattia e qualunque infermità».
Luca 10:19 «Ecco, io vi ho dato il potere di calpestare serpenti e scorpioni, e su tutta la potenza del nemico; e nulla potrà farvi del male».

La Sua stessa autorità, che vediamo all’opera nei Vangeli, Gesù l’ha conferita a chi crede in Lui e Lo segue. Siccome in Lui fu efficace per guarire, liberare e fare miracoli, è efficace per compiere le stesse cose anche attraverso i Suoi discepoli.
Tuttavia, in molte occasioni non vediamo corrispondenza tra questa chiara verità e ciò che accade. Perché? Sarà che dobbiamo mettere in dubbio le parole di Gesù? «Così non sia! anzi, sia Dio riconosciuto verace, ma ogni uomo bugiardo» (Romani 3:4).
Per arrivare ad una risposta, può sicuramente esserci d’aiuto considerare un episodio in cui anche ai dodici scelti da Gesù accadde ciò che accade spesso a noi. Essi misero sottosopra il mondo con la potenza del Vangelo, eppure una volta capitò loro qualcosa che sarà per noi di grande insegnamento.
In Matteo 17:14-21 si racconta di un uomo disperato per la condizione del figlio:
«Signore, abbi pietà di mio figlio, perché è epilettico e soffre grandemente; egli cade spesso nel fuoco ed anche nell’acqua. Or io l’ho presentato ai tuoi discepoli, ma essi non l’hanno potuto guarire».
In questa situazione Gesù disse: «Portatelo qui da me» e sgridato il demone «.. uscì da lui; e da quell’istante il fanciullo fu guarito».
Ci dà grande speranza il ‘Portatelo da me’ di Gesù, perché evidenzia che Gesù sempre può, anche quello che gli uomini non hanno potuto.

Questi uomini però erano i Suoi rappresentanti, cioè coloro che portano in giro la potenza e la gloria di Gesù, eppure non poterono… A volte siamo un ostacolo piuttosto che uno strumento, anche se il Signore ci ha dato autorità, PERCHÉ ACCADE QUESTO?
Anche i discepoli, rimasti schiaffeggiati da questa impotenza lo chiesero a Gesù: «Perché non siamo stati capaci di scacciarlo?». E GESÙ INDICÒ DUE RAGIONI:

  1. ‘Per la vostra incredulità’
  2. Necessità di ‘digiuno e preghiera

Le due motivazioni sono strettamente collegate, perché la carenza di fede = L’incredulità ossia il dubbio sulla possibilità che avvenga un miracolo cresce al decrescere del nostro tempo di preghiera e dell’intimità del nostro rapporto con Dio; proprio a causa di questo, al momento di rappresentarLo, il ricordo del Suo volto e della Sua grandezza è così sbiadito e lontano da noi, che riusciamo solo a contare sulle nostre capacità, capacità non sufficienti a compiere un miracolo, da qui l’incredulità, la scarsità di fede per agire con autorità contro il diavolo e le sue catene.
Quanto più stiamo con Dio (preghiera e digiuno), tanto più reale è l’esperienza della Sua dimensione e tanto più attuale e vigorosa è l’immagine della Sua grandezza e potenza… tali che il dubbio non trova posto in noi e possiamo essere degli utili strumenti!
Conclusione: Salmo 63:2 «Così Ti ho contemplato nel santuario, per veder la Tua forza e la Tua gloria».

 


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È COMPIUTO
Carmelo

Giovanni :19:30
Queste due parole pronunciate da Gesù sulla croce prima di rendere lo spirito, sono la certezza che tutto è stato pagato e che tutte le profezie che riguardavano la Sua morte si sono adempiute.L’affermazione: “È COMPIUTO” ci comunica che ogni cosa che doveva essere fatta, è stata fatta, niente è stato trascurato o tralasciato. Ciò che Dio aveva comandato di compiere Gesù lo fece (tutto). Che cosa doveva fare Gesù sulla terra?
Matteo 5: 17 Non pensate che Io sia venuto per abolire la legge o i profeti, io sono venuto non per abolire, ma per portare a compimento.
Luca4: 18-19 Lo Spirito del Signore è sopra di me perciò mi ha unto per evangelizzare i poveri; per guarire quelli che hanno il cuore rotto, mi ha mandato ad annunziare la liberazione ai prigionieri. e ai ciechi il recupero della vista, a rimettere in libertà gli oppressi e a proclamare l’anno accettevole del signore.

“È COMPIUTO” disse Gesù, dichiarando che aveva portato a termine tutto.

Gesù venne ad insegnarci come vivere e come trovare la Salvezza, non solo, prima di lasciare la terra diede delle precise direttive a tutti coloro che lo hanno accettato come Signore.

Luca 24:48-49 voi siete testimoni di queste cose ed ecco io mando su di voi quello che il Padre mio la promesso: Lo Spirito Santo.

Matteo 28:18-20 E Gesù avvicinatosi parlò loro dicendo: «ogni potere mi è stato dato in cielo e Sulla terra, andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre del figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutte le cose che vi ho comandate. Ed ecco io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell’età presente».

Marco 16:17-18 questi sono i segni che accompagneranno coloro che avranno creduto, nel mio nome cacceranno i demoni , imporranno le mani agli ammalati ed essi guariranno.
Gesù è Colui che ha compiuto ogni cosa, ha fatto tutto e ci sta chiamando ancora oggi fino al Suo ritorno, a manifestare la Sua opera compiuta. Non dobbiamo aggiungere nulla di più di ciò che Lui ha fatto, solamente metterlo in pratica, prima nella nostra vita e poi al mondo intero.
Gesù ci sta chiamando, guidati dallo Spirito Santo ad essere come Lui e che alla fine dei nostri giorni Su questa terra per quel che ci riguarda potremmo dire «è compiuto».

Conclusione: Dio conta su di te e su di me per poter manifestare il Suo Regno sulla terra. dobbiamo credere con fede che siamo più che vincitori in Cristo Gesù.
Siamo nel mese della preparazione, è il tempo giusto per mettere a posto ciò che ancora non lo è, affinché possiamo vedere cose soprannaturali, possiamo vivere in Cristo Gesù ed essere strumenti della Sua potenza su noi stessi, sulla nostra famiglia, su questa città e su questa nazione. AMEN.


 

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Preparando un posto per noi
AnnaMaria

“Giovanni 14:1-14
14:1 «Il vostro cuore non sia turbato; abbiate fede in Dio, e abbiate fede anche in me! 2 Nella casa del Padre mio ci sono molte dimore; se no, vi avrei detto forse che io vado a prepararvi un luogo? 3 Quando sarò andato e vi avrò preparato un luogo, tornerò e vi accoglierò presso di me, affinché dove sono io, siate anche voi; 4 e del luogo dove io vado, sapete anche la via» 5 Tommaso gli disse: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo sapere la via?» 6 Gesù gli disse: «lo sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. 7 Se mi aveste conosciuto avreste conosciuto anche mio Padre; e fin da ora lo conoscete, e l’avete visto». 8 Filippo gli disse: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». 9 Gesù gli disse: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre; come mai tu dici: “Mostraci il Padre”?10 Non credi tu che io sono nel Padre e che il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico di mio; ma il Padre che dimora in me, fa le opere sue. 11 Credetemi: io sono nel Padre e il Padre è in me; se no, credete a causa di quelle opere stesse. 12 In verità, in verità vi dico che chi crede in me farà anch’egli le opere che faccio io; e ne farà di maggiori, perché io me ne vado al Padre; 13 e quello che chiederete nel mio nome, lo farò; affinché il Padre sia glorificato nel Figlio. 14 Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.
Gesù sta lasciando i suoi discepoli soli ma li incoraggia affermando che sarebbe andato a preparare un posto nella casa dei Padre. E che al suo ritorno li avrebbe accolti per stare insieme. La stessa promessa è per noi. Oggi Gesù sta preparando un posto nella casa del Padre per ciascuno dei suoi discepoli. Quando Lui tornerà ci accoglierà per stare sempre insieme ma la strada da percorrere per arrivare a quel luogo la dobbiamo percorrere noi.
Gesù è chiaro e sta dicendo quella Via sono io. Non ci sono altre strade.
Quante volte hai percorso strade che non conoscevi e hai avuto paura di perderti? Non potremo perdere la strada se viviamo insieme a Gesù. Se ci impegniamo in un rapporto con Lui, se ci sforziamo di conoscerlo profondamente, parlando con Lui in preghiera, leggendo la Bibbia, se rimettiamo la nostra fiducia in Lui, allora sperimenteremo almeno tre benefici:
• v 7 Conosceremo il carattere del Padre, attraverso quel Gesù che dice lasciate che i piccoli fanciulli vengano a me e quelli che vengono a me io non li caccio via; conosceremo un Padre che educa e indirizza col suo giogo dolce e il suo peso leggero; conosceremo l’assoluzione di un Padre che perdona il figlio che ritorna e che lo difende da ogni accusa perché “chi è senza peccato scagli la prima pietra”
• v 12 Faremo le opere potenti che ha fatto Gesù; opereremo nel soprannaturale, con miracoli di guarigione, di liberazione, profetizzando, sosterremo con la Parola coloro che sono stanchi e privi di forze, e lo faremo perché il nostro cuore si modellerà su quello di Gesù che vedendo le folle ne aveva compassione, quel Gesù che pianse di fronte alla morte di Lazzaro e che fremeva nello spirito per i danni che il peccato aveva portato alla vita dell’uomo. E allora riportò in vita quel ragazzo. E ci dice voi farete opere maggiori!
• v 14 Avremo risposta alle nostre preghiere, perchè avremo un rapporto profondo con Lui e il Suo nome sarà diventato una dichiarazione potente contro ogni minaccia del nemico che indietreggerà vedendo quanto è grande e autorevole la vita di Cristo in noi.
Non c’è altra strada per arrivare alla dimora che Gesù sta preparando, e quale altra strada vorrai percorrere dopo essere stato travolto dal vero significato della Vita e dopo essere stato liberato dall’inganno e dalle tenebre? Preparati a percorrere questa Via.


 

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Gratitudine Eterna
Veronica Sandra

“Ora il dardo della morte è il peccato, e la forza del peccato è la legge; Ma ringraziato sia DIO, che ci dà la vittoria per mezzo del nostro Signore Gesù Cristo. Perciò fratelli miei carissimi, state saldi, incrollabili sempre abbondanti nell’opera del Signore, sapendo che la vostra fatica non è vana nel Signore” 1 Corinzi 15:57-58

Introduzione: Gratitudine, quanto grande è il peso, il valore e bellezza di questa parola quando si è consapevole e si ricorda a tutte le azioni che vengono dietro di lei. Azioni ricevute da qualcuno per noi. Azioni che in alcuni casi hanno determinato radicalmente un cambiamento di vita per noi. Azioni che hanno richiesto sforzo, tempo, rinuncia e preparazioni affinchè si porti a compimento ciò di cui avevamo bisogno perché noi da noi stessi o da soli non potevamo farcela or non c’eravamo nella possibilità di farlo. Gratitudine ad azioni che sono impregnate di solo Amore Incondizionato, Fedele e Reale per noi. Azioni che soltanto hanno badato alla nostra cura anche con parole di conforto, correzione, incoraggiamento e ci hanno fatto aprire gli occhi affinchè potessimo vedere con lucidità la via da scegliere. Azioni che non si compiono per costrizioni. Azioni che non costringono un ricambio a chi si dona e che neanche lasciano un debito ma si sazia solo della gioia di vederci in una posizione stabile e sicura. E così sia mantenuta e custodita.
Ora DIO noi rivolti gli occhi verso DIO.
Gratitudine, Gratitudine, Gratitudine a DIO che ci ha amato per primo e si è avvicinato a noi per mezzo del Suo Figliuolo Cristo Gesù e non ci lascio persi nella morte nel peccato che ci condanna ma anzi ci libera da essa e ci perdona . Gratitudine sia a DIO che venne su di noi col Suo Santo Spirito per rendere la Vita di Cristo Gesù in noi e vivere nella sua Potenza della Sua Vittoria. Gratitudine sia a DIO per quella paternità che non ci abbandona che ci custodisce, incoraggia, corregge affinchè possiamo mantenere la nostra libertà e relazione libera e senza ostacoli verso di lui. Gratitudine sia a DIO perchè Egli è il primo a custodire il nostro rapporto senza voler perderci.
Gratitudine a questo Amore Suo Infinito che non si è risparmiato in nulla. Gratitudine alla Sua Persona per essere chi E’ “IL DIO VIVENTE” a Colui che E’ Vita e dona Vita.
Gratitudine sia a DIO!
“Perchè DIO ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinchè chiunque crede in Lui non perisca, ma abbia vita eterna. Infatti DIO non ha mandato suo Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perchè il mondo sia salvato da Lui” Giovanni 3:16-17

“Perchè, se con la bocca avrai confessato Gesù come Signore e avrai creduto con il cuore che DIO lo ha risuscitato dai morti, sarai salvato; infatti con il cuore si crede per ottenere la giustizia e con la bocca si fa confessione per essere salvati. Romani 10:9-10

“Ma a tutti quelli che l’hanno ricevuto Egli ha dato il diritto di diventare figli di DIO: a quelli cioè, che credono nel suo nome; i quali non sono nati da sangue, nè da volontà di carne, nè da volontà d’uomo, ma sono nati da DIO” Giovanni 1:12-13
“Egli ci ha salvati e ci ha rivolto una santa chiamata, non a motivo delle nostre opere, ma secondo il suo proposito e la sua grazia che ci è stata fatta in Cristo Gesù fin dall’eternità” 2Timoteo 1:9
“Ma per la grazia di DIO io sono quello che sono; e la grazia sua verso di me non è stata vana; anzi ho faticato più di tutti loro; non io però, ma la grazia di DIO che è con me.” 1 Corinzi 15:10
Conclusione: Efesini 3:14-21 La Sua Persona è Degna di Somma Lode e Gloria! Le sue opere sono innumerevoli. Il Suo Amore ha trasformato e continua a trasformare la vita di ogni persona! Gloria a DIO!! Gratitudine al Nostro DIO Unico Vivente e Verace!
La stessa chiamata del Alito della Sua Vita è rivolta a te


 

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Religione o Fede
Carmen

Religione: consiste nell’andare d’accordo identificandosi con una forma di pensiero. Seguire una religione non cambia la vita, la religione si alimenta di un miracolo del passato, la religione abbraccia con affetto alcuni aspetti che poggiano su un risveglio anteriore. La religione si appoggia sull’intelligenza umana e cerca solo le mani di Dio. La religione è morta perchè non ha una relazione personale con Dio che è il Creatore della vita.

Fede:  Ebrei 11: 1 

Or la fede è certezza di cose che si sperano, dimostrazione di cose che non si vedono.
Per mezzo della fede possiamo accettare che l’universo fu creato da Dio per mezzo della sua parola, per questo motivo tutto appartiene a Lui.
(Ebrei 11:3 )

Per mezzo della fede possiamo offrire a Dio il sacrificio più eccellente perché sappiamo che Lui si merita il meglio del nostro cuore perché Lui ci ha dato per primo.
(Ebrei 11:4)

Per fede possiamo credere che Gesù Cristo è il figlio primogenito di Dio, inviato per riscattarci dal maligno.  (Ebrei11:28; Matteo 3:17)

Per fede possiamo mettere i nostri occhi su Gesù che è autore e compitore della nostra fede, solo Gesù a resistito fino al sangue al peccato. (Ebrei 12:4)

Per fede crediamo che Dio ci ha donato lo stesso spirito che era in Gesù Cristo che è spirito di potenza e amore per distruggere il maligno e non spirito di paura. (2 Timoteo 1:7 )

Conclusione: Ebrei 11:6

Ora senza fede è impossibile piacergli, perché chi si accosta a Dio deve credere che Egli è, e che è il rimuneratore di coloro che Lo cercano per questo motivo è assolutamente necessario avere una relazione personale e intima con Dio e Lui ci ha lasciato la preghiera, il mezzo tramite il quale poter avere una relazione con Lui.


 

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La Potenza dell’amore
Veronica Sandra

“CHI CI SEPARERA’ DALL’AMORE DI CRISTO? SARA L’AFFLIZIONE, O LA DISTRETTA, O LA PERSECUZIONE, O LA FAME, O LA NUDITA’, O IL PERICOLO O LA SPADA? COME STA SCRITTO “PER AMOR TUO SIAMO TUTTO IL GIORNO MESSI A MORTE SIAMO STATI REPUTATI COME PECORE DA MACELLO. MA IN TUTTE QUESTE COSE NOI SIAMO PIU’ CHE VINCITORI IN VIRTU’ DI COLUI CHE CI HA AMATI. INFATTI, IO SONO PERSUASO CHE NE’ MORTE, NE’ VITA, NE’ ANGELI, NE’ PRINCIPATI, NE’ POTENZE, NE’ COSE PRESENTI, NE’ COSE FUTURE, NE’ ALTEZZE, NE’ PROFUNDITA’, NE’ ALCUN ALTRA CREATURA POTRA’ SEPARARCI DALL’AMORE DI DIO CHE E’ IN CRISTO GESU’, NOSTRO SIGNORE.” ROMANI 8:35-39

È molto importante dare un vero valore alla scelta di amore di Dio per ognuno di noi, donandoci Suo Figlio Gesù Cristo per riscattare la nostra vita da ogni male e da ogni schiavitù di peccato. L’apostolo Paolo ci fa vedere che noi non viviamo più per le cose carnali ma per le ricchezze e per la vita che c’è in Lui e nel Suo Regno.

Nei tempi di afflizione, di paura, di distretta l’apostolo Paolo non s’inchina ad esse ma al primo amore verso Dio e Gesù, dà posto alla guida dello Spirito Santo di Dio davanti a queste avversità per saper affrontarle e vincere. Lui si è reso conto di appartenere a Dio e dipendeva da Lui. Se Dio ha dato Suo Figlio come potrebbe negargli la vittoria in queste situazioni? Si afferrò alla fede e all’amore in Dio. Poi, l’apostolo Paolo va più in profondità alle situazioni che possono affliggere l’uomo nello spirito ma anche rende testimonianza di quanto quel prezzo pagato nella croce non lo abbandonerà mai. L’apostolo Paolo rimase affiancato alla potenza di questo amore e non permise che gli occhi del cuore, “la fede” verso Dio, si chiudessero ma, al contrario, li nutrì, li rinnovò e maturava di continuo per mezzo di una relazione intima di comunicazione con Dio e con la rivelazione/intendimento della parola di Dio e guida dello Spirito Santo. Nulla per lui fu superiore o prioritario a tale Potente e Vivo Amore.

Dimorare nella potenza dell’amore di Dio ha trasformato la vita di ogni persona. Essere un seguace di Cristo non vuol dire vivere una fede passiva ma vivere una fede attiva con un cuore alla sua presenza e volontà.

Dimorare nella potenza di questo amore ha fatto distinguere questi punti:

– amare Dio per scelta;

– obbedire con cuore umile e arreso ai Suoi comandamenti;

– non dimenticare mai chi è Dio, non dimenticare il dono del Suo amore Gesù;

– ricordare le Sue promesse;

– avere una fede attiva, rinnovare la nostra mente;

– non tornare indietro ma custodire e usare con zelo tutto ciò che abbiamo acquistato per mezzo della redenzione in Cristo Gesù;

– dare con la stessa grazia in cui abbiamo ricevuto ogni ricchezza da Dio;

– amare le persone e portarle alla salvezza in Cristo Gesù con un vangelo autentico di vita e potenza

1 CORINZI 4:20

Conclusione: Giovanni 3:16-17; Romani 8:32

Il nostro Dio vivente è amore, ci ha cercato e ci ha riconciliato a sé per mezzo di Cristo Gesù Suo Figlio amato. Il suo amore è fedele e nulla ci potrà strappare il Suo Amore. Resta a noi la scelta se proseguire con la consapevolezza di essere amati o continuare con quella cecità di incredulità a tale potenza di amore in Dio, di abbandonarci a vivere a seconda delle circostanze quotidiane e restare sordi al messaggio del vangelo di salvezza per la nostra vita.

L’ETERNO DIO VIVENTE TI AMA!


 

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Una Vita Trasformata
Federica

Testo: Luca 5: 1- 11

Introduzione: Gesù passò vicino a questi pescatori e li trovò affaccendati nel loro lavoro. Forse tante volte ci è capitato di assistere ad una scena come quella che vide il Signore, non è difficile immaginarla: pescatori seduti sulla riva del mare, ognuno da solo vicino alla propria barca e con la testa china verso il basso, intenti a sciogliere le reti annodate.

Ma un giorno Gesù si accostò ad una di quelle barche e da quel momento la loro vita è stata trasformata.

I – LA VITA DI UNA PERSONA È TRASFORMATA NEL MOMENTO IN CUI ACCOGLIE L’AUTORITA’ DI GESU’:“Allora salì su una delle barche, che era di Simone e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Postosi a sedere, ammaestrava le folle dalla barca” (v. 3).

Quando il Signore si avvicina abbiamo due possibilità: lasciare che ci passi accanto senza fermarlo o senza prestare troppa cura continuando a rimanere concentrati in ciò che stiamo facendo (lavoro, famiglia, interessi personali ecc.) oppure possiamo scegliere di permettergli di salire sulla nostra barca/vita. Se vuoi una vita che sia trasformata in profondità, allora invita il Signore non solo ad entrare nella tua vita ma anche permettigli di dimorare in te e di far si che Egli possa ammaestrarti con la sua parola. Il segreto perché questo accada è nel riconoscere la sua Autorità, nel dare rilevanza all’incontro con Lui, nel saper dare valore a ciò che Egli ha da dire.

II – LA VITA DI UNA PERSONA È TRASFORMATA NEL MOMENTO IN CUI SPERIMENTA LA POTENZA DI GESU’: “Com’ebbe terminato di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo, e gettate le reti per pescare». Simone gli rispose: «Maestro, tutta la notte ci siamo affaticati, e non abbiamo preso nulla; però, secondo la tua parola, getterò le reti». E, fatto così, presero una tale quantità di pesci, che le reti si rompevano” (v. 4-6).

Una vita con Gesù è una vita in cui è possibile sperimentare di continuo la sua potenza. Se lascerai a Lui il timone Egli ti farà prosperare in ogni cosa che farai e non dovrai contare sulle tue forze o sui tuoi giudizi o parametri. Per fare ciò è necessario cedere a Lui ogni comando, quegli uomini non misero in discussione l’ordine di Gesù nonostante si fossero già affaticati senza ricavare nulla ma ubbidirono. Il risultato fu una manifestazione della sua potenza!

III – LA VITA DI UNA PERSONA È TRASFORMATA NEL MOMENTO IN CUI ACQUISTA UN NUOVO SCOPO:Allora Gesù disse a Simone: «Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini». Ed essi, tratte le barche a terra, lasciarono ogni cosa e lo seguirono” (v. 10-11).

Quando Gesù entra nella vita di una persona con autorità è inevitabile che quella vita acquisti un nuovo scopo. Se fino a quel momento quei pescatori erano dediti solo al lavoro e concentrati solo nelle loro cose, dopo l’arrivo di Gesù hanno ricevuto uno scopo diverso. Quando il Signore trasforma una vita le dà anche una direzione, affinché quella stessa trasformazione possa raggiungere anche altre persone. Da quel momento lo sguardo di quei pescatori si sollevò dalle reti per guardare altrove…non più pescare al solo fine di vivere, di mangiare, di pensare a sé ma vivere per far si che anche altre vite siano trasformate.

Conclusione: Non perdere l’occasione di ricevere una vita nuova, non lasciare passare Gesù accanto a te senza nessun effetto ma ricevilo nella sua autorità; assaggia la sua potenza in ogni tua circostanza; disponi il tuo cuore ad essere mosso da un nuovo scopo.


 

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Il tuo sguardo su di me
Michela

Isaia 66:2 “..Su chi dunque volgerò lo sguardo? Su chi è umile, ha lo spirito contrito e trema alla mia Parola
Introduzione: Chi sa quante volte abbiamo voluto attrarre lo sguardo di qualcuno su di noi, perché notasse la nostra bravura, perché ci scegliesse tra tanti, perché ci rendesse giustizia, perché ci apprezzasse, perché ci amasse….. di certo chi ha in mente questo scopo espone il meglio di sè, cercando di colpire positivamente.
Ti sei mai chiesto cosa attira lo sguardo di Dio? Il versetto sopra rende evidente come Dio non rimanga catturato né dal nostro look, né dalla nostra cultura, né da come facciamo bene le cose. Sono altri i criteri di Dio. A questo riguardo ha molto da dirci la storia di Giacobbe (Genesi 27-35).
Giacobbe fu colui al quale Dio cambiò il nome in Israele per significare che sarebbe stato per sempre ricordato come padre del Suo popolo. Chi sa che persona splendida e perfetta doveva essere per essere stato scelto da Dio…. A dire il vero, quest’uomo aveva ingannato suo padre e derubato della primogenitura suo fratello e tale era l’odio che gli aveva suscitato che era dovuto fuggire per non essere ucciso da lui.
Ecco l’alta critica sollevarsi: “Un impostore scelto da Dio? come può uno che ha tradito la fiducia di suo padre essere degno della fiducia del Padre? Come può uno che ha derubato suo fratello essere considerato da Dio?”
Ma cosa vede Dio
I Dio vede in noi quello che gli altri non possono vedere in Davide, né suo padre né i suoi fratelli avevano visto niente di chè, era ritenuto il piccoletto, l’insignificante, ma Dio vide in Davide un ragazzo secondo il Suo cuore’un pastore ed un re per il suo popolo; in Giuseppe i suoi fratelli vedevano solo un fastidio di cui liberarsi, ma Dio vedeva un grande governatore e la via di salvezza nel tempo della fame per la sua famiglia, sì anche per quegli stessi fratelli che lo avevano disprezzato (Genesi 45:4-8).
II Dio vede in noi quello che noi stessi non riusciamo a vedere il pauroso Gedeone si considerava il più piccolo della famiglia più debole di Israele, incapace di poter fare alcunchè, ma Dio vedeva un ‘guerriero valoroso’ che avrebbe sconfitto il nemico e avrebbe liberato il popolo d’Israele (Giudici 6:11-16).
E cosa Vide Dio in Giacobbe?
I suoi fatti parlavano male di lui, come anche i nostri errori potrebbero averci fatto guadagnare una brutta reputazione, tuttavia, anche se Dio ci aiuta ad essere responsabili per i nostri fatti, non sono quelli che annebbiano il suo sguardo “Ma tu, o Eterno … provi il giusto e scruti la mente e il cuore (Geremia 20:12)
Dio dovette trattare la personalità di Giacobbe, ma c’erano delle cose in lui che avevano attirato il Suo sguardo:
Giacobbe aveva sete di Dio bramava la primogenitura perché sapeva che ad essa corrispondeva una benedizione speciale di Dio, trattenne con la forza l’angelo finchè Egli non rilasciò la sua benedizione sulla sua vita. Egli era disperato per vivere con la compagnia di Dio, sotto la sua approvazione ed il suo favore, ciò contava per lui più di ogni altra cosa (Genesi 32:24-31)
II- Giacobbe aveva un cuore che temeva riconosceva Dio sapeva bene quale fosse la sua posizione dinanzi a Lui, aveva un cuore adoratore traboccante di ringraziamento (Genesi 28:16-22; 31:54; 32:1-2, 9-10, 30; 33: 18,20)
Giacobbe aveva un cuore docile ed ubbidiente, tanto verso i suoi genitori (Genesi 27:8; 28:7), quanto verso Dio (Genesi 31:3, 17-21), si lasciava guidare senza opporre resistenza.

Conclusione: Benedetto sia Dio perché anche se “… l’uomo guarda all’apparenza, ma l’Eterno guarda al cuore (1 Samuele 16:7), Egli sa vedere oltre e anche noi dovremmo imparare ad avere questo atteggiamento e abbandonare ogni spirito di giudizio che porta solo a peccare e al disprezzo di ciò a cui il Signore dà valore.
Invece, poiché bramiamo il Suo sguardo su di noi, deposta ogni giustizia ipocrita, sviluppiamo un cuore umile che Lo teme, che Gli ubbidisce, Lo adora e sia assetato di Lui!

 


 

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Chi è Dio e Cosa è Dio per te?
Carmelo

Testo: Genesi 1:26

Penso che a ognuno di noi almeno una volta sia stato chiesto o ci siamo chiesti: chi è o cosa è Dio?

Forse in diverse occasioni o circostanze abbiamo espresso il nostro pensiero su ciò che è Dio o su cosa è  Dio.

Ma desidero adesso che ognuno di noi possa, prima di rispondere personalmente e nuovamente a questa domanda, riflettere e soprattutto sapere chi siamo e cosa siamo noi per Dio.

Tu ed io siamo un disegno di Dio, stabilito fin dalla creazione. Dio ci dice attraverso la Sua parola che è stato un Suo desiderio da sempre poter essere vicino a  Lui e poter vivere  con Lui.

In (Genesi 2: 7) Dio stesso ci dice come ci creò  “Dio il Signore  formò  l’uomo dalla polvere della terra, gli soffiò nelle narici  un alito vitale e l’uomo  divenne un’anima  vivente “.

Forse tu ti chiederai, ma io sono stato procreato dai miei genitori terreni ed è vero, ma se analizzi il processo di procreazione, noterai che ad ogni effetto corrisponde  una causa e se vai a ritroso, arriverai ad una causa primaria: a Colui che ha iniziato il processo di creazione, il Suo nome è  Dio.

Tu ed io siamo stati fatti in un modo stupendo (Salmo119: 14) e lo dice proprio il Creatore, siamo stati fatti a Sua immagine e somiglianza (Genesi 1: 26-27), più  preziosi delle altre creature (Matteo 6: 26), né scienza né fisica  riescono a darci spiegazioni  reali su come siamo  fatti  così perfetti.

Ancora oggi Dio ci vede così e nonostante il peccato e la disubbidienza che ci ha separati da Lui, l’infinito  amore che prova  per noi non si è  affievolito ma è cresciuto a dismisura tanto da (Giovanni 3:16) donare il Suo unigenito Figlio  affinché  chi crede in Lui non perisca ma abbia vita eterna.

Dio sta chiamando a ritornare a Lui attraverso il Suo figlio Gesù, che è venuto al mondo per riconciliarci al Padre, affinché chiunque possa conoscere la verità e possa vivere alla  Sua presenza.

Gesù è l’unico mezzo per arrivare a Dio. Attraverso Gesù possiamo conoscere il Padre, attraverso Gesù siamo chiamati figli, attraverso Gesù  siamo eredi, attraverso  Gesù  siamo  liberati, attraverso  Gesù siamo benedetti, attraverso  Gesù  siamo santi, attraverso Gesù  siamo salvi.

Allora cosa dobbiamo fare affinché questa verità dichiarata diventi realtà?  Semplicemente riconoscere che Gesù è il figlio di Dio, chiedere perdono per i propri peccati e impegnarsi a seguirlo.

Ti invito a conoscere  Gesù  non attraverso  una religione, non attraverso  un  sentito dire, non per  tradizione, ma attraverso  la Sua testimonianza che ci ha donato per conoscerlo profondamente: LA BIBBIA.

Questo libro tanto discusso, tanto calunniato, tanto letto ma anche tanto amato, può  anche essere chiamato  “Libro senza pari” ,poiché il suo Autore  è  Dio e possiede la totale verità e la completa  attendibilità  che caratterizzano il Suo grande amore .

La Bibbia contiene la mente di Dio, lo stato  dell’uomo, il mezzo di salvezza, il destino dei peccatori e la felicità  dei credenti.

Leggila per essere saggio, credila per essere salvato e mettila  in pratica  per essere  santo.

Essa contiene luce per guidarti, cibo per sostenerti e conforto per incoraggiarti.

CONCLUSIONE: (1Tessalonocesi 2 :13)

“Per questa ragione  anche noi ringraziamo  sempre Dio: perché  quando  riceveste  da noi la parola  della predicazione  di Dio, voi l’accettaste non come parola di uomini ma quale essa è  veramente, come parola  di Dio, la quale  opera  efficacemente  in voi che credete”.
Adesso anche tu puoi dire chi e cosa è Dio per te.
DIO TI BENEDICA.


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Dio fonte di vita
Carmen

Introduzione: Giovanni 5:26 

Poiché, come il Padre ha vita in se stesso, così ha dato anche al Figlio di avere vita in se stesso. Dio è la fonte da cui sorge la vita, Egli stesso è il creatore della vita, questo significa che senza di Lui non c’è vita. Questa vita la possiamo ottenere tramite Gesù! E’ necessario accettare Gesù Cristo, come nostro Signore e Salvatore e questo ci dona una vita spirituale poiché senza Cristo avevamo solo un’esistenza.

Come accedere alla fonte:

1) Credere in Gesù      Giovanni 1:12-13 

E necessario credere e avere fede che Gesù Cristo è il figlio di Dio il quale fu inviato da Dio, suo Padre, sulla terra perché Gesù poteva pagare il prezzo di nostri peccati per riscattarci dalle tenebre, Dio dice chi conosce Cristo conosce anche me, noi  abbiamo questa  possibilità!

2) Fare la volontà di Dio     1Giovanni3:24

Dio ci ha lasciato un bel regalo che è la sua parola nella quale troviamo scritta la sua volontà ed è per questo motivo che è necessario studiarla, approfondirla e praticala, solo così possiamo assaggiare questa vita.

3) Avere comunione con Dio: 1corinzi 12:12 

Avere comunione con Dio vuol dire cercarlo ogni giorno attraverso la preghiera.

Avere comunione con Dio vuol dire accettare in fede che Gesù Cristo è l’unico camino per arrivare la padre, e significa anche portare la buona novella a tutto il mondo.

Conclusione: Isaia 55:10-11 

Presenta il tuo cuore davanti a Dio come terra fertile dalla quale lentamente sorge quest’acqua, permettendo che la tua terra l’assorba dando vita e portando frutto poiché la parola di Dio è simile alla pioggia che quando cade a terra e fa il suo lavoro risale in cielo,  perché  quando noi  accettiamo Gesù come nostro signore e Salvatore anche noi ritorneremo al nostro Padre.


O Israele se tu torni, devi tornare a Me

AnnaMaria

 Testo: Geremia 3:12-4:4

Perché l’uomo si è allontanato da Dio? Nel giardino dell’Eden per la prima volta vediamo Adamo ed Eva allontanarsi dalla presenza di Dio dopo aver peccato, dopo aver trasgredito all’unico divieto che il Signore aveva posto. Ciò che avevano fatto, la consapevolezza che avevano acquisito di ciò che è giusto e di ciò che è sbagliato, li spingeva ad allontanarsi da Colui che aveva dato loro la vita. E lo stesso accade oggi. Perché?

  • Per la paura delle conseguenze delle nostre azioni, per cui è meglio nascondersi, non farsi trovare, che ammettere le nostre responsabilità.
  • Perché non è facile ammettere di aver sbagliato, ne va di mezzo l’orgoglio.
  • Perché non è facile riconoscere che qualcun altro più grande di me potrebbe guidare la mia vita meglio di quanto possa fare io, entra in gioco la mia indipendenza, il mio “diritto” a fare come io voglio, la mia ribellione.

E’ come se l’uomo fosse un eterno adolescente immaturo davanti a Dio. E Dio, come un padre saggio e amorevole, fa il primo passo, tende la Sua mano, ed è sempre Lui che dice: “Torna da me figlio ribelle, non farò ricadere la mia ira su di te perché io sono misericordioso e non rimango adirato per sempre. Soltanto riconosci di aver sbagliato, di non aver dato ascolto alla mia voce” (Ger 3:12-13)

Cosa sarebbe accaduto se nell’Eden l’uomo e la donna non si fossero giustificati rimbalzandosi l’un l’altro le responsabilità, o additando Dio come causa del loro comportamento? Cosa sarebbe accaduto se avessero ammesso i loro sbagli? Cosa accade all’uomo che smette di scappare e nascondersi dalle proprie responsabilità, che ammette di aver fallito, calpestando il proprio orgoglio e comincia a riconoscere di non aver dato ascolto all’unico che poteva davvero dargli le chiavi della sua esistenza.

A quell’uomo Dio dice:

  • Io ti ricondurrò a Sion (v14) Per quanto ti sei allontanato io ti ricondurrò alla mia presenza. Tu sei nato per stare con me e gioire con me – Sion era il monte in cui l’adorazione continuava giorno e notte e in cui si manifestava la presenza di Dio.
  • Ti darò pastori secondo il mio cuore (v15) Ti darò punti di riferimento che vigileranno su di te e ti sapranno consigliare, aiutare a dirigere la tua vita con saggezza, perché il loro cuore è già stato toccato dal cuore di Dio
  • Io guarirò le tue ribellioni (v22). Io guarirò il tuo cuore, le ferite che ti sei prodotto per vivere lontano dalla mia protezione, guarirò il senso di sconfitta, la solitudine, l’amarezza, la tristezza, la rabbia, ti libererò dai legami di morte e dai vizi da cui ti sei lasciato imprigionare.
  • Riunirò la tua casa divisa (v18) Dove c’è stata divisione, separazione, io guarirò quelle fratture, riconcilierò quei vincoli e con la tua famiglia verrai davanti a me.
  • Tu mi chiamerai Padre mio (v19) Conoscerai che significa avermi come Padre, portare il mio nome, appartenere al mio Regno, vivere nella benedizione, avere accesso ad una santa eredità, conoscerai il mio amore senza limiti per te, quello per cui ho sacrificato tutto anche Gesù per riconquistarti.

O Israele, se tu torni devi tornare a me.(Ger. 4:1)

Tornare ad un Padre e non ad un Dio lontano e indifferente, decidere di cambiare lavorando sulle cose di te che non vanno e non vivere una religione, stabilire una relazione e non appartenere ad un gruppo, aprire il cuore, circonciderlo, arrenderlo, e lasciare che lo Spirito Santo ne prenda possesso per restituirti la vita.


Gesù amò ubbidendo

Veronica Sandra

Se mi amate, osservate i miei comandamenti“Giovanni 14:15

Gesù rivolse ai suoi discepoli questa piccola frase ma molto importante e profonda.

Egli era consapevole di ciò che stava dicendo e chiedendo perchè Egli per primo lo stava vivendo e dimostrando nella sua vita a chiunque l’incontrava. Ogni sua parola, azione, pensiero teneva conto di essere davanti a Dio, di essere la dimora dello Spirito Santo di Dio e anche che per mezzo suo Dio stava portando a compimento un piano d’amore per la salvezza dell’uomo.

Gesù amò ubbidendo al Padre Eterno e amò ciò che il Padre Eterno amava: “Noi”.

Gesù amò il Padre manifestando la potenza del Suo Spirito attraverso ogni miracolo di guarigione, liberazione, risuscitando i morti, perdonando i peccati e anche con ognuno dei suoi atteggiamenti allorchè doveva affrontare i pensieri dei religiosi, le tentazioni, il rifiuto, le beffe, il rispetto per le legge, l’adirarsi propriamente contro l’azione e non contro la persona, in ogni consolazione, in ogni parola di saggezza e giustizia. In ogni tempo permetteva che lo Spirito di Dio lo guidasse e soprattutto non fece mai a meno del suo tempo di intimità col Suo Padre.

Gesù la concludela sua vita dicendo: “è compiuto!” ( Giovanni 19:30)

Ti amo Padre, Ti ho amato e li Amo!

Gesù, non si è risparmiato niente

Anche tu sei un suo discepolo, e questo verso è rivolto a te perchè Egli vuole che tu ed io conosciamo Il Padre e lo amiamo come Egli lo amò.

Gesù ci insegna che Amare Dio Padre è:

– Mettere Dio è al primo posto

– Fedeltà

– Ubbidienza

– Ricordare sempre che siamo la dimora del Suo Santo Spirito  (Giovanni 14:16)

– Che siamo sempre davanti a lui

– Che la nostra vita quotidiana è il mezzo per far conoscere il Padre e rilasciare su ogni persona la potenza e la vita di Dio che dimora in noi(Giovanni 14:23)

– Permettere di essere guidati dalla Sua Parola e dal Suo Spirito(Giovanni 14:26)

Conclusione:1 Giovanni 4:18

Lasciamo libero il nostro cuore da ogni ombra di dubbio e timore, perchè nel vero amore non c’è timore. Gesù lo dimostrò, nel vero amore c’è potenza, verità, proposito e vita!


Che cosa mi ispiri…?

Michela

Testi: Ebrei 10:24 «E consideriamo gli uni gli altri, per incitarci ad amore e a buone opere»

Efesini 3:14-20

In mezzo a una quantità di persone deluse, amareggiate, egocentriche, assetate di vendetta, competitive…. un giorno ne ho trovate due diverse, tanto diverse;  avevano qualcosa di speciale, che mi catturava. Avrei parlato con loro ininterrottamente, avrei voluto trascorrerci tutta la giornata insieme, perché fuoriusciva da loro un soffio di pace, sollievo, amore, bontà…. e ancora bontà…. che mi rigenerava.Cos’era?

Mi dedicavano attenzione, si prendevano cura dei miei sentimenti, erano al mio fianco in ogni mia difficoltà.Perché questa sensibilità?

Mi aiutavano a vedere le situazioni e le persone da un altro punto di vista, più profondo, più caritatevole… tanto da portarmi a comprendere le ragioni degli altri, da desiderare di amare persinochi mi aveva ferito.Che potere possedevano?

Sapevano entusiasmarmi a fare il bene, ad impegnarmi in qualcosa che potesse portar un buon frutto per qualcuno.Come avveniva questo contagio?

Era tutto vero o c’era qualcosa sotto? Era tutto vero… e c’era anche qualcosa sotto! Era l’Amore di Dio nel loro cuore che stava dietro a quel soffio di vita, a quella sensibilità, a quella influenza benevola, a quell’entusiasmo che mi contagiava!

Gesù era la loro ispirazione e presto diventò anche la mia.

Qual gloriosa trasfusione d’amore un cristiano è in grado di fare negli altri!

In ogni figlio di Dio è racchiusa la Sorgente rigeneratrice, lo Spirito del Signore da cui proviene:

  • La capacità di considerare gli altri, di scorgere loro oltre che noi stessi, vederli nel loro valore e nelle loro fragilità, comprenderli e curarli. Egli indirizza il nostro sguardo al nostro prossimo e rimuove l’indifferenza dal nostro cuore.
  • La capacità di incoraggiare edispirare ad amare e a perdonare in luogo del giudizio, dell’acredine e della malvagità.
  • La capacità di coinvolgere in opere di grazia, gesti di benevolenza, impegni di servizio invece di vendette e comodità.

Quanto è differente il tipo di influenza che un cristiano può avere su chi gli sta intorno, l’influenza diretta dello Spirito di Dio che contrasta ed è in grado di prevalere su quella delle tenebre.

Per poter contagiare di questo Spirito bisogna esserne ripieni.

Efesini 3:14-19«..io piego le mie ginocchia davanti al Padre del Signor nostro Gesù Cristo, …perché vi dia, secondo le ricchezze della sua gloria, di essere fortificati con potenza per mezzo del suo Spirito nell’uomo interiore, perché Cristo abiti nei vostri cuori per mezzo della fede, affinché, radicati e fondati nell’amore, possiate comprendere con tutti i santi quale sia la larghezza, la lunghezza, la profondità e l’altezza,  e conoscere l’amore di Cristo che sopravanza ogni conoscenza, affinché siate ripieni di tutta la pienezza di Dio».


Io sono una persona esigente…

Michela

Testi: Matteo 5:29-30; 7:3-5; 23:3-4;2 Timoteo 2:15; Marco 12:7

Quando ero adolescente ero molto severa ed esigente con gli altri, davvero intransigente in caso si sbagliassero e giustificavo questo atteggiamento impietoso dicendo: “Sì, sono molto esigente con gli altri, ma perché lo sono ancor di più con me stessa”. In parte era vero, perché ero assillata dai sensi di colpa ogni volta che commettevo un errore, ma in parte no, perché non vedevo molte cose in me verso le quali mi atteggiavo con tolleranza e non avrei dovuto…

A questo punto, è bene chiedersi se è giusto o no essere esigenti.

Dipende con chi e dipende in che modo.

I.Con chi?

  • Sì, con noi stessi! -2 Timoteo 2:15- Occuparci di camminare rettamente davanti a Dio deve essere il nostro secondo impegno, dopo quello di amarLo. Sondare che il nostro cuore ospiti sentimenti puri e degni, che la nostra mente non dia spazio a pensieri nocivi, che il nostro carattere si lasci plasmare ubbidientemente dalle mani di Dio: in questo dobbiamo essere molto esigenti. Le autogiustificazioni con le quali evitiamo di assumerci le nostre responsabilità sono un modo per essere tolleranti col peccato; agire così non fa altro che renderci prigionieri. Infatti Gesù ci ha insegnato ad essere radicali ed intransigenti col peccato (Matteo 5:29-30), affinchè questo non prenda il sopravvento su di noi, separandoci dalla libertà, dalla felicità e dal nostro destino.
  • No, nei confronti degli altri! «..se voi sapeste che cosa significa: “Io voglio misericordia e non sacrificio”, non avreste condannato gl’innocenti» (Marco 12:7), nei confronti degli altri Gesù ci chiama ad usare misericordia, comprensione e pazienza e ci ammonisce che nel far uso del nostro giudizio il quale può basarsi solo sull’esteriore, potremmo essere tanto ingiusti da condannare gli innocenti.

«Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio di tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio?  Ovvero, come puoi dire a tuo fratello: “Lascia che ti tolga dall’occhio la pagliuzza”, mentre c’è una trave nel tuo occhio?  Ipocrita, togli prima dal tuo occhio la trave..» (Matteo 7:3-5);   «..non fate come essi fanno, poiché dicono ma non fanno. Legano infatti pesi pesanti e difficili da portare, e li mettono sulle spalle degli uomini; ma essi non li vogliono smuovere neppure con un dito» (Matteo 23:3-4)

Quante pagliuzze abbiamo voluto rimuovere dagli occhi degli altri? E quanti pesi che nemmeno noi siamo in grado di reggere, abbiamo caricato sulle spalle degli altri?

Gesù ci chiama a fare inversione ad U, iniziando a dedicarci alla rimozione delle travi dai nostri occhi e a fare noi quello che esigiamo dagli altri.

  1. In che modo?
  • Con onestà, guardando a noi stessi per quello che siamo: uomini -non angeli- pieni di scorie dalle quali abbiamo bisogno di essere puliti;
  • Con ravvedimento, dichiarando risolutamente inimicizia al peccato;
  • Con la certezza che abbiamo perdono da parte di Dio, Gesù ha già espiato le nostre colpe;
  • Con la potenza dello Spirito Santo, che deriva dal vivere arresi a Lui,affinchè non si celi la ricerca della vanagloria dietro i nostri (fallimentari) sforzi umani.

Conclusione: L’amore per Gesù ci motivi ad essere misericordiosi con gli altri, esigenti con noi stessi


Bollettino Meteo…Nuvoloso con Pioggia!!!

Alexander

 Testo: 1 Re 18

Introduzione:La nazione di Israele stava attraversando un periodo di estrema carestia a causa della mancanza della pioggia già da molto tempo. La mancanza della pioggia era il giudizio di Dio, in conseguenza al susseguirsi di Re che hanno fatto male ai Sui occhi, in modo particolare Acab.1Re 16:30 ”Achab, figlio di Omri, fece ciò che è male agli occhi dell’Eterno più di tutti quelli che lo avevano preceduto…” V.31“…andando a servire Baal e a prostrarsi davanti a lui. 32 Eresse poi un’altare a Baal nel tempio di Baal, che aveva costruito in Samaria. 33Achabfece anche un’Ascerah. Achab provocò ad ira l’Eterno, il DIO d’Israele, più di tutti i re d’Israele che l’avevano preceduto.

La condizione della nazione era evidente dalBollettino Meteo Spirituale” cheannunciava siccità e deserto. In tutto questo Dio chiamò il profeta Elia il cui usò potentemente per cambiare il “Meteo Spirituale” manifestando la Sua Gloria attraverso segni e prodigi e mostrare che solo Lui è Dio, l’Eterno. Elia in questa storia da evidenza di caratteristiche che sono necessarie per cambiare il Meteo nella nostra vita, alcune di esse sono:

  1. STARE ALLA PRESENZA DI DIO 1Re 17:1

“…Com’è vero che vive l’Eterno, il DIO d’Israele, alla cui presenza io sto…”

E’ da sottolineare  l’atteggiamento che Elia manifesta nel dire “alla cui presenza io sto”.  Ciò parla di una profonda consapevolezza di stare alla Sua presenza continuamente conseguenza dell’avere una comunione profonda con Dio.

Dio era presente con Elia poichè Elia era presente con Dio. Questo parla che tra Dio ed Elia c’era un rapporto personale tra di loro. E’ questo che fa la differenza!

Stare alla Sua presenza è più che un mero pregare e di elencare richieste, è avere un rapporto continuo con Dio.

  1. SAPERE CHI È DIO E LA NOSTRA FUNZIONE 1Re 18:36,37

36 …O Eterno, DIO di Abrahamo, d’Isacco e d’Israele, fa’ che oggi si sappia che tu sei DIO in Israele, che io sono tuo servo e che ho fatto tutte queste cose per tuo comando.”

Elia era consapevole chi era Dio perché lo conosceva, conseguenza dell’avere un rapporto con Lui. Perché nell’avere un rapporto con Dio, si conosce la Sua identità, la Sua storia, il Suo carattere e Suoi progetti con la nostra vita. Ciò ci porta ad essere suo servitori come Elia per manifestare chi Dio è.

Conclusione:1Re18:41-46“44 La settima volta, il servo disse: «C’è una nuvoletta grossa come la palma di una mano, che sale dal mare». ..45 In breve tempo il cielo si oscurò a motivo delle nuvole e del vento e cadde una grande pioggia”.

Cambia come Elia il Meteo della tua Vita, della tua famiglia e nazione. Siamo nell’anno della Gloria facciamo in modo che la nuvola della Gloria di Dio ritorni su Italia portando una potente pioggia per innaffiare questa terra riarsa. Come Elia spetta a noi!


Ciò che abbiamo ereditato in qualità di figli di Dio

Carmelo

Testo: Romani cap.5

1) SALVEZZA: (Romani 5:8)Mentre eravamo peccatori, Dio mandò Suo Figlio Gesù  Cristo a morire per noi, non perché fossimo buoni ma perché Egli ci ha tanto amato. Ogni  volta che non ti senti certo dell’amore di Dio verso di te, ricordati che Egli ti ha amato  mentre eri ancora nel peccato.

2) GRAZIA: (Romani 5:20)In qualità di peccatore, separato da Dio, vediamo il Suo perdono dal di sotto, come una scala da salire per giungere a Dio. Forse hai cercato ripetutamente  di salire questa scala, per poi ricadere al suolo, o forse l’altezza della scala sembra eccessiva che non hai cominciato a salire.

Che sollievo dovrebbe essere sapere che Gesù si è offerto per prenderci fra le Sue braccia e portarci alla presenza di Dio. Una volta che Gesù ti conduce a Dio, sei libero di ubbidire per amore e non per forza, puoi farlo per mezzo della potenza di Dio, non per la tua.

3) RICONCILIAZIONE: (Romani 5:1)Ora siamo in pace con Dio, questo non significa avere sentimenti pacifici quali la sicurezza, la certezza e la fiducia in se stessi. Pace con Dio significa che siamo stati riconciliati con Lui, non c’è più ostilità tra noi e Dio, non c’è più peccato ad impedire la comunione con Lui. Essere in pace con Dio è possibile solo perché Gesù, con la Sua morte, ha pagato il prezzo per i nostri  peccati.

CONCLUSIONE

Quando scegliamo di credere, avviene un importante scambio: noi diamo a Cristo i nostri peccati ed Egli ci dà la Sua  bontà ed il Suo  perdono.

Non possiamo fare nulla per meritare queste cose, solo attraverso Cristo


Profumo gradevole davanti a Dio

Veronica Sandra

Siano gradite davanti a te le parole della mia bocca e la meditazione del mio cuore, o Eterno, mia rocca e mio redentore“Salmo 19:14

Un testimone di Cristo non è chi ha semplicemente una forma di buona condotta, intelletto della conoscenza di Cristo o anche chi fa opere buone. Un testimone di Cristo segue i passi di Gesù che portò la sua vita più in là della religiosità, tradizioni, costumi, dell’apparire davanti agli uomini. Gesù levò la sua vita, parole, cuore e mente davanti a DIO.

In questo passo biblico leggiamo attraverso Davide elementi importanti che identificano un testimone di Cristo:

1.- Un testimone di Cristo è consapevole di essere di continuo davanti a Dio.

2.- Un testimone di Cristo fa una scelta e si propone a badare ad ogni parola che esce della      sua bocca.

Quali parole, discorsi escano dalla nostra bocca davanti a Dio?

Giacomo 3:2

Giacomo 3:10

3.- Un testimone di Cristo fa una scelta e si propone di badare a tutto ciò che pensa con ilsuo cuore.

Quali sono i frutti, opere manifeste dal nostro cuore?

C’è verità e purezza nel nostro cuore?

Giacomo 3:13-18

1Pietro 1:14-15

4.- Un testimone di Cristo non dimentica mai l’opera di Redenzione e Riconciliazione conDio attraverso Gesù Cristo perciò con un cuore Grato e in Amore, “Loda e Glorifica Dio”.

Salmo 18

Atti 14

Conclusione: Esodo 20

Essere un testimone di Cristo è desiderare essere come Cristo, custode dei Principi di Dio amandolo attraverso l’ubbidienza della Sua Parola, con un cuore puro, con un parlare vero e parole di Vita e adorando Dio in ogni tempo.

Gesù rivoluzionò la società di quel tempo trasformando vite di uomini e donne e tutt’ora lo continua a fare attraverso di noi suoi testimoni.

Il nostro cuore, mente e parole testimonino di Gesù a questa società!!


Quando il mare è in tempesta

Federica

Testo: Matteo 14: 24-31

La barca intanto si trovava al largo, in mezzo al mare, ed era sbattuta dalle onde perché il vento era contrario. Alla quarta vigilia della notte, Gesù andò verso di loro, camminando sul mare. I discepoli, vedendolo camminare sul mare, si turbarono e dissero: «È un fantasma!». E si misero a gridare dalla paura; ma subito Gesù parlò loro, dicendo: «Rassicuratevi; sono io, non temete!». E Pietro, rispondendogli disse: «Signore, se sei tu, comandami di venire da te sulle acque». Egli disse: «Vieni!» E Pietro, sceso dalla barca, camminò sulle acque, per venire da Gesù. Ma, vedendo il vento forte, ebbe paura e, cominciando ad affondare, gridò dicendo: «Signore, salvami!». E subito Gesù stese la mano, lo prese e gli disse: «O uomo di poca fede, perché hai dubitato?».

Introduzione: Quanti di noi si trovano a vivere in mezzo ad un mare in tempesta? Quanti stanno accumulando ferite sbattendo sugli scogli a causa del vento contrario? Una tempesta rappresenta un’avversità, una forza che si avventa contro qualcuno per abbatterlo, farlo cadere, ferirlo. Alcune tempeste sono dovute a circostanze esterne, casi della vita, situazioni negative al lavoro o in famiglia, altre invece sono tempeste emotive, depressioni, temperamento rabbioso, ansia, pessimismo, inquietudine ecc.

In situazioni come queste forse ci sentiamo come una barca in mezzo al mare spinta al largo, al punto in cui è ormai impossibile vedere terra, al punto in cui non si riesce a trovare una via d’uscita o una soluzione, al punto in cui forse ci rassegniamo al credere che ormai la nostra condizione di vita sarà sempre così e non può cambiare, al punto di credere che dipenderà sempre dalle nostre forze il mantenerci a galla.

Ma in mezzo alla tempesta è apparso qualcuno venendoci incontro.

I- GESU’ E’ COLUI CHE DOMINA OGNI TEMPESTA: I discepoli avevano ormai perso ogni speranza, sicuramente erano terrorizzati e non erano in grado di trovare una via di salvezza, sicuramente molti di noi si sono trovati nella stessa condizione ma ad un tratto, quando tutto sembrava perduto, è apparso loro Colui che sa dominare ogni tempesta.

Gesù è andato incontro alla barca camminando sulle acque, questo significa che Egli è al di sopra di ogni avversità, che nessuna forza contraria può farlo cadere e, soprattutto, che Lui è il solo punto fermo in mezzo alla tempesta («Rassicuratevi; sono io, non temete!»).

II- GESU’ E’ LA VIA D’USCITA DA OGNI TEMPESTA: «Signore, se sei tu, comandami di venire da te sulle acque». Egli disse: «Vieni!». Se ti trovi in mezzo ad acque agitate allora la soluzione è camminare verso Gesù, inizia a chiedere a Lui come fare per non affondare, a voler trovare in Lui una risposta alle tue ansie, preoccupazioni, situazioni familiari ecc.

Molto spesso non ce ne rendiamo conto perché passiamo il nostro tempo a concentrarci esclusivamente su ciò che ci preoccupa o ci affanna, forse ci siamo sentiti anche abbandonati o lontani da Lui e non siamo stati capaci di vedere che Lui è sempre stato davanti a noi come un punto fermo, stabile, un rifugio sicuro verso il quale camminare, e non aspetta altro che alziamo lo sguardo verso Lui per poterci dire «Vieni!».

III- GESU’ E’ IL SOLO PUNTO DI RIFERIMENTO PER POTER CAMMINARE IN MEZZO ALLA TEMPESTA: E Pietro, sceso dalla barca, camminò sulle acque, per venire da Gesù. Ma, vedendo il vento forte, ebbe paura e, cominciando ad affondare, gridò dicendo: «Signore, salvami!». E subito Gesù stese la mano, lo prese e gli disse: «O uomo di poca fede, perché hai dubitato?». Se vuoi camminare e rimanere in piedi in mezzo alla tempesta che stai affrontando, allora tieni i tuoi occhi fissi su Gesù, non distrarti, cammina usando la tua fede sulle promesse che Egli ti ha dato. Tante volte capita di pregare e chiedere a Gesù un aiuto e una risposta ma a volte, pur avendo ricevuto una promessa, scegliamo di continuare a guardare la realtà e ciò che ci si scaglia contro. Se guarderai a ciò che di contrario ti si abbatte contro di certo affonderai, ma se guarderai solo a Colui che ha dato la sua vita per te, allora sarai in grado di camminare contro qualsiasi circostanza e lo farai perché sarai retto da direttamente da Lui, non dovrai usare le tue forze.

Conclusione:Poi, quando salirono in barca, il vento si acquetò. Allora quelli che erano nella barca vennero e l’adorarono, dicendo «Veramente tu sei il Figlio di Dio»(Matteo 14: 32-33).


Ricompensa e diritto presso il mio Dio

Carmen

Testo: Isaia 49:1-7 

Isole ascoltatemi, e prestate attenzione o popoli lontani, L’Eterno mi ha chiamato fin dal grembo materno, a menzionato il mio nome fin dalle viscere di mia madre.

Ha reso la mia bocca come una spada tagliente mi ha nascosto nella ombra della sua mano, mi ha reso una freccia appuntita mi a riposto nella sua faretra.

Mi ha detto: «tu sei il mio servo Israele, in cui sarò glorificato».

Ma io dicevo: invano ho faticato per nulla e inutilmente speso la mia forza, certamente però il mio diritto è presso l’Eterno e la mia ricompensa presso il mio Dio.

E ora dice l’Eterno che mi ha formato fin dal grembo materno per essere il suo servo, per condurre a Lui Giacobbe e per radunare in torno a lui Israele(io sono onorato agli occhi dell’Eterno, è il mio Dio e la mia forza)

Egli dice: «È troppo poco che tu sia il mio servo per realizzare le tribù di Giacobbe e per ricondurre gli scampati di Israele. Per ciò ti ho stabilito come la luce delle nazioni, perché tu sia la sia salvezza fino alle estremità della terra». Così dice l’Eterno, il Redentore di Israele, il suo santo a con lui che è disprezzato dai uomini , al detestato della nazione, al servi del potente: «I Re vedranno e essi leveranno anche i principi si prostreranno a causa dell’Eterno che è fedele il Santo d’Israele che ti ha scelto».

Introduzione: Confortevole e bello èl’essere consapevoli che la nostra vita in questa terra ha una ragione e un obiettivo, che è quello che il nostro Creatore ha disegnato per noi, è un’eternitàalla sua presenza glorificando il suo nome e godendo di tutti i diritti come figli del Re dei Re e Signore dei Signori, questi diritti  lo godiamo nel momento in cui accettiamo a Gesù Cristino come figlio di Dio nostro Salvatore.

A-Isaia 49:1-2 

Dio ci conosce fin dal ventre delle nostre madri, Lui ci ha chiamato per nome perché Lui lo conosceva, ci ha scelto per fare parte della sua opera già che ha visto in noi un’arma potente per distruggere il suo nemico lui ci custodirà come il suo gioiello prezioso, perché Lui si allontanerà mai.

B – Isaia 49:3-6 

Dio ci ha scelto come i suoi servi, quanto onore sapere che il Re dei re e Signore dei signori abbia visto e riconosciuto qualcosa di diverso in noi per poter servirlo. Siamo servi di luce, che porteranno la sua luce dove le tenebre hanno preso possesso, portando la nuova novella che abbiamo un Salvatore: il suo nome è Gesù, il Figlio di Dio.

Conclusione:Isaia 49:7 

Dio è fedele e giusto con i suoi servi Lui dà la giusta paga e la ricompensa dovuta a coloro che Lui stesso ha scelto e ha chiamato alla sua opera. Dio farà si che i potenti della terra si prostreranno davanti agli scelti, a causa della sua presenza che abita in ciascuno di noi che facciamo la sua volontà e diamo come offerta la nostra ubbidienza.


Testimoni della Potenza

Alexander

2 PIETRO 1:16«Infatti non vi abbiamo fatto conoscere la potenza e la venuta del Signor nostro Gesù Cristo, andando dietro a favole abilmente escogitate, ma perché siamo stati _testimoni oculari della sua maestà».

Introduzione:Coloro che sono stati raggiunti dall’evangelo di Cristo, sanno molto bene che esso non si fonda su favole o storielle tramandate, ma su fatti visti e vissuti. C’èdifferenza tra raccontare una propria esperienza e “una storia”. La differenza si trova nell’essere testimone della storia! Noi siamo testimoni di Cristo perché abbiamo visto e conosciuto la Sua Potenza ! Due evidenze:

  1. POTENZA DI SALVEZZA- Romani 1:16Infatti io non mi vergogno dell’evangelo di Cristo, perché esso è la potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede, del Giudeo prima e poi del Greco.

E’ il risultato di coloro che hanno creduto in Cristo Gesù, il quale ha pagato col suo sangue il prezzo per darci modo di essere salvati dalla sentenza di condanna eterna che gravava su di noi! Infatti ognuno di noi può testimoniare per esperienza il cambiamento dalla morte alla vita che ha incominciato a provare da quell’istante, una pace sovrannaturale, un senso di destino, la certezza di essere amati, una felicità profonda hanno preso posto nel nostro cuore. Una realtà prodotta dal confessare i propri peccati e dall’avere ricevuto il perdono di Dio e dell’aver fatti Cristo Signore della nostra vita.

  1. POTENZA DI MIRACOLI – Atti 10:38 ”…come Dio abbia unto di Spirito Santo e di potenza Gesù di Nazaret, il quale andò attorno facendo del bene e sanando tutti coloro che erano oppressi dal diavolo, perché Dio era con lui.”

Ciò che descrive il versetto in atti è un esperienza che abbiamo visto ed una realtà nel nostro mezzo di oggi. Siamo testimoni di Miracoli di guarigioni, di liberazione da legami demoniaci, di provvisione, di guarigione emozionale ecc… Tutto ciò è l’evidenza che Cristo Gesù vive e che opera nel nostro mezzo.

Conclusione:1 Cronanche 16:23-24Cantate all’Eterno, o abitanti di tutta la terra, annunziate di giorno in giorno la sua salvezza!  Proclamate la sua gloria fra le nazioni e le sue meraviglie fra tutti i popoli!

Non possiamo negare l’evidenza, sono fatti! Tu ed io siamo partecipi della storia dell’evangelo e dunque di Cristo, ci siamo proprio dentro, l’hai mai pensato in questi termini? Siamo testimoni della Sua Potenza perciò diamogli la gloria dovuta, annunciando di giorno in giorno la sua salvezza e raccontando i suoi prodigi e le sue meraviglie a questa nazione


IL REGNO DI DIO SULLA TERRA

Carmelo

Testo: Matteo 12:28

Sembra impossibile poter accettare con tutto  ciò  che  stiamo vedendo  oggi  nella società  in cui viviamo, dove suicidi, omicidi, depressione, malvagità, droga, orgoglio, egoismo e potere prendono il sopravvento  sulla  vita  quotidiana, il testo di  Matteo dove lo stesso  Gesù  annuncia che il Regno di Dio è  giunto fino a voi, cioè  il Regno  di  Dio è  sulla terra.

Forse ancora non hai fatto attenzione al fatto che questa realtà esiste  ed è lo stesso  Gesù a confermarlo  facendo  miracoli  e liberando coloro che sono schiavi.

Come si manifesta il Regno di  Dio sulla terra.

1) Il REGNO DI  DIO SI MANIFESTA SULLA TERRA PORTANDO LIBERAZIONE (Marco5:8; 13) Forse la situazione che  stai vivendo si avvicina a ciò  che stava vivendo quest’uomo, forse stai vivendo da schiavo a causa di  vizi, sappi che Gesù vuole liberarti da questa tua schiavitù. Lui ha il potere di farlo, ha il controllo sul mondo naturale e soprannaturale.

2)IL REGNO DI DIO SI MANIFESTA SULLA TERRA PORTANDO GUARIGIONE (Marco 5:29) Quando la potenza  di Gesù  si manifesta, si crea una situazione particolare che mette in movimento  la fede di ognuno di noi, permettendo  che succedano  cose inspiegabili umanamente, come guarigioni da tumori ecc..

In altre parole: MIRACOLI.

3) IL REGNO  DI  DIO SI MANIFESTA SULLA TERRA PORTANDO SALVEZZA (Marco 5:34) La presenza di Gesù tocca ed infiamma d’amore il cuore di ognuno che si avvicina a Lui.

Chi si avvicina a Cristo diventa testimone di quello che Gesù è, si innamora  e non può non accettarlo come suo Signore e Salvatore.

Conclusione (Matteo 12:28)

Impegnati affinché ciò che i tuoi occhi hanno visto e che le tue orecchie hanno ascoltato, siano di testimonianza a chi non conosce Cristo, prepariamoci ad essere  parte della manifestazione del Regno di Dio sulla terra.

Facciamo da canale affinché questa nostra ITALIA possa vedere Regnare il REGNO DI DIO per l’Eternità.

NON ASPETTARE METTITI IN MOTO.


Scovando l’invidia

Michela

Testo: Atti 13:26-52

«Vi sia dunque noto, uomini e fratelli, che per mezzo di Lui vi è annunziato il perdono dei peccati e che mediante Lui, chiunque crede è giustificato di tutte le cose, di cui non avete potuto essere giustificati mediante la legge di Mosè».  (vv. 38-39) … «Il sabato seguente quasi tutta la città si radunò per ascoltare la Parola di Dio. Ma i giudei vedendo la folla furono ripieni d’invidia e si opponevano alle cose dette da Paolo contraddicendo e bestemmiando»(vv. 44-45) … invece «I gentili, udendo queste cose, si rallegrarono e glorificavano la Parola del Signore; e tutti coloro che erano preordinati alla vita eterna, credettero. E la Parola del Signore si diffondeva per tutto il paese». (vv.48-49) … «E i discepoli erano ripieni di gioia e di Spirito Santo» (v.52)

Il Vangelo della misericordia e del perdono è in grado di sconvolgere la vita dell’uomo, questo accadde ai discepoli,i quali, per il grande impatto che ne avevano avuto su se stessi, andavano dappertutto ad annunciare che Gesù era venuto a dare quest’opportunità a chiunque si fosse ravveduto. E le moltitudini rispondevano affollando le sinagoghe ed ogni luogo in cui era predicata la Parola di Dio. Alcuni, tra il popolo di Dio: “i giudei”, non riuscivano a godere di questa benevolenza e non erano contenti di questo ritorno degli uomini a Dio. Perché? Perché erano “ripieni d’invidia”.

A.L’invidia acceca così tanto che…

1.Non fa riconoscere le cose buone: anche se sotto i propri occhi stanno succedendo delle meraviglie, non si riesce ad apprezzarle e a goderne (la Parola del Signore si diffondeva per tutto il paese/ vedendo la folla furono ripieni d’invidia). Più ancora, le conquiste altrui, anziché provocare gioia, scatenano sentimenti odiosi, tra cui amarezza, insofferenza e frustrazione.

 2.Fa separare dagli altri: visto che non si riesce ad essere coinvolti, ci si ritira in disparte con la superiorità dei propri pensieri, ci si estranea da tutto ciò che gli altri condividono.

 3.Mette in contrasto con gli altri: si assumono atteggiamenti di disapprovazione, di mancanza di collaborazione, di ostilità e di sfida mostrando di essere capaci di far di meglio, ricorrendo a parole di discredito, calunnie e critiche (si opponevano … contraddicendo).

 4.Fa complottare contro di loro: si pensa che stanno facendo del male e quindi vanno assolutamente fermati, perciò si cercano altri insoddisfatti con cui intessere critiche  e sottolineare ‘carenze ed errori inaccettabili’, così si istigano e si infettano altri con uno spirito di demolizione (v.50: I giudei istigarono le donne pie.. e suscitarono una persecuzione contro Paolo e Barnaba).

5.Mette in contrasto con Dio (bestemmiando): Dio sarebbe l’autore dell’ingiustizia, avendo dato a tutti gli altri, tranne  a noi, essendo benevolo nei loro confronti e riservando a noi un trattamento peggiore… Così, in men che non si dica, Dio diventa il nemico e si solleva una barriera di separazione nei Suoi confronti.

B.Ma l’invidia non è che un sintomo di insoddisfazione, il rimedio deve andar dritto a contrastare la causa.

Può un figlio di Dio essere insoddisfatto? Si, se rimane a guardare da fuori! Ma se accorgendosi che questa è la sua condizione, vuole uscirne, basta che:

 1.Si disponga a ricevere la benevolenza, il perdono e l’amore di Dio personalmente(..udendo queste cose, si rallegrarono e.. credettero). Ciò comporta l’abbandono di ogni maschera e giustificazione e l’ammissione di averne bisogno.

 2.Prenda a far parte dell’opera di Dio(i discepoli erano ripieni di gioia), sapendo che nella Sua opera c’è  posto per tutti, che Dio ha una porzione per ognuno e non ci sono belle e brutte porzioni, perché sono tratte tutte dalla stessa torta! Essere discepoli, servire nel Suo Regno è causa di tanta gioia, perché ci rende mezzi delle opere potenti di Dio, della Sua grazia, delle Sue liberazioni.. Edificare gli altri provvede altresì edificazione per se stessi.

 3.Si lasci riempire dallo Spirito Santo(erano ripieni di gioia e di Spirito Santo) il quale rende reale la percezione della compagnia di Dio e dona alla nostra anima tutto ciò che le serve per essere soddisfatta e al nostro spirito tutte le risorse del cielo.

Conclusione: Perché morire d’invidia, quando si può vivere soddisfatti nella gioia dello Spirito Santo? Che nessuno di noi scelga di rimanere come un nullatenente arrabbiato perché gli altri hanno, piuttosto, che ognuno di noiafferri la propria porzione!